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Italian Patent Box e credito d'imposta per spese di ricerca e sviluppo

Novara - Giovedì 10 dicembre 2015, alle 15,30, nella sede dell'Associazione Industriali di Novara, in C.so Cavallotti 25, a Novara, è in programma un incontro finalizzato a illustrare i profili pratici del “Patent Box” e le modalità operative del credito d’imposta sui costi sostenuti dalle aziende per ricerca e sviluppo. L’incontro, organizzato dal gruppo di lavoro che, all'interno dell'Ain, riunisce i responsabili amministrativi e finanziari (Graf) delle aziende associate in collaborazione con Kpmg, è destinato a imprenditori, Ceo e Cfo delle imprese novaresi. Durante i lavori Fabio Avenale e Barbara Bevione, rispettivamente Partner e Manager di Kpmg, spiegheranno con esempi pratici sia l'applicazione del “Patent Box” quale sistema di tassazione agevolata applicabile ai redditi derivanti dall'utilizzo diretto di opere dell'ingegno e brevetti industriali, sia le modalità di fruizione del credito d’imposta sui costi di ricerca e sviluppo.

«Il Patent Box - spiega la responsabile dell'area Credito e Finanza dell'Ain, e coordinatrice del Graf, Olivetta Federici - prevede la possibilità di escludere da imposizione Ires e Irap una parte del reddito derivante dallo sfruttamento delle “Intellectual Properties”, siano esse utilizzate direttamente dall’impresa o concesse a terzi a fronte di Royalties. I relatori spiegheranno quali sono le proprietà intellettuali agevolate, qual’è il reddito loro attribuibile e quali le procedure per beneficiare della riduzione dell’imposizione fiscale. In moltissime imprese le “Intellectual Properties”, pur essendo una componente essenziale dei processi produttivi, non sono giuridicamente tutelate. La loro corretta individuazione consente, ora, non solo di valutare l’opportunità di perseguire adeguate forme di tutela, ma offre anche uno strumento per beneficiare della rilevante agevolazione fiscale. Il credito d’imposta sui costi di ricerca e sviluppo, da utilizzare in compensazione, è calcolato sul valore incrementale delle spese di ricerca e sviluppo ammissibili a partire dall'esercizio 2015 rispetto a una media annuale calcolata sul periodo 2012-2014, ed è pari al 25% o al 50% della spesa ammissibile. Il 50% è riconosciuto per i costi riferiti a personale altamente qualificato impiegato in attività di ricerca e sviluppo e per i costi della ricerca svolta con università, organismi di ricerca e altre imprese, comprese le start-up innovative».