Novara - CNA Piemonte ha firmato insieme alle altre Associazioni Datoriali piemontesi due lettere appello: una alla Giunta Regionale e una ai Parlamentari piemontesi, per richiamare l’attenzione sulla problematica dell'aumento senza precedenti del costo dei materiali che sta mettendo a dura prova l'intero comparto delle attività produttive e in particolare quello delle Costruzioni, provocando una ulteriore riduzione dei margini delle imprese, già minati dalle recenti pesanti restrizioni del periodo pandemico. Agci, Ance Piemonte, Casartigiani Piemonte, Cia, CNA Piemonte, Confapi Piemonte, Confartigianato Imprese Piemonte, Confcooperative Piemonte, Confcommercio Piemonte, Confesercenti Piemonte, Confindustria Piemonte e Legacoop Piemonte, rilevano che: “Il comparto delle Costruzioni, tra l'altro, ha visto aggravarsi la sua situazione per la forte crisi ormai decennale che sta attraversando e che soltanto grazie al Super Bonus stava registrando alcuni primi deboli segnali di ripresa; Super Bonus che rischia fortemente di vanificare i suoi effetti a causa dell'aumento dei prezzi dei materiali e della loro irreperibilità. Si tratta di aumenti di prezzo assolutamente straordinari con oscillazioni alte del prezzo delle materie, ben oltre le normali fluttuazioni di mercato, che da bolla speculativa transitoria dei prezzi ha assunto carattere strutturale a causa di una carenza globale di offerta”.
Il significativo e generalizzato aumento del costo delle materie prime registratosi a partire dal dicembre 2020 influisce pesantemente sull'andamento economico dei contratti pubblici in corso di esecuzione che, per divieto normativo, non possono godere di alcuna forma di revisione prezzi.
“Parimenti – continuano -, questa situazione anomala del mercato influirà pesantemente anche sulle future gare d'appalto, che andranno verosimilmente deserte per l'impossibilità delle imprese a ritagliarsi margini sufficienti di redditività.
Ma anche i lavori privati risentiranno di questa particolare contingenza, per la rinuncia all'assunzione dei lavori da parte delle imprese conseguente alla difficoltà della committenza ad adeguare i contratti in corso d'opera, con conseguente rallentamento ulteriore dell'economia”.
E' evidente, quindi, come la situazione prospettata giustifichi l'allarmismo delle Organizzazioni, le quali fanno rilevare che situazioni di straordinaria criticità non possono essere contrastate con strumenti ordinari.
“E' per questo che riteniamo sia di fondamentale importanza che la Regione Piemonte assuma un ruolo trainante e proattivo nella sfera della propria rappresentanza, sia attraverso la Conferenza Stato Regioni, che presso il Governo per azioni in ambito nazionale ed Europeo, affinché si assumano determinazioni per riconoscere le variazioni dei prezzi, anche attraverso la promozione di iniziative legislative che prevedano meccanismi di ristoro adeguati ed il loro riallineamento ai valori reali di mercato, nonché la reintroduzione della possibilità per le stazioni appaltanti, per i bandi finanziati dall'Ente Regione, di recuperare e utilizzare le risorse derivanti dai ribassi d'asta, finalizzandole agli stessi lavori oggetto del bando. Evidenziamo, inoltre, un'altra priorità di intervento che crediamo la Regione debba porre in essere che è quella della revisione immediata del prezzario opere pubbliche, prevedendo un aumento percentuale congruo dei materiali che stanno soffrendo dell'aumento dei loro valori di mercato. I prezzari delle opere pubbliche regionali, come noto, costituiscono la base di riferimento per la definizione dei prezzi negli interventi correlati al Super Bonus ed è quindi facilmente comprensibile come un loro mancato adeguamento comporti conseguentemente un ostacolo alla loro realizzazione. Questi interventi urgenti della Regione sono particolarmente importanti per i vari settori produttivi che a seguito della crisi patita per effetto dell'emergenza sanitaria, si trovano ora ad affrontare un'ulteriore criticità che rischia di essere insostenibile per le imprese. Infine, considerato che l'aumento dei prezzi ha determinato una crescente difficoltà nel reperimento del materiale necessario per realizzare gli interventi assistiti dai bonus statali, si auspica un intervento della Regione Piemonte e dei Parlamentari piemontesi nei confronti del Governo per sollecitare un provvedimento urgente di proroga del completamento di detti interventi al 2024”, hanno concluso.