Novara - Finalmente un po' di sano ottimismo in economia; l’export novarese consolida infatti la ripresa: +18,2%. "Si consolida - si legge in una nota diramata dall'Associazione Industriali di Novara - nel primo trimestre 2011, la ripresa delle esportazioni registrata nel 2010 in provincia di Novara. Tra gennaio e marzo scorsi, infatti, l’export provinciale è cresciuto del 18,2% (+14,9% era la crescita complessiva nel 2010) risultando in linea con il dato medio italiano (+18,4%). A rivelarlo sono i dati dell’Osservatorio sull’export elaborati dalla Fondazione Edison in collaborazione con l'Associazione Industriali e la Camera di Commercio di Novara, secondo i quali le sole esportazioni manifatturiere nel Novarese sono cresciute del 18,1% nel primo trimestre 2011, superando il miliardo di euro in valore.
Particolarmente buona risulta la performance dei più importanti comparti manifatturieri della provincia di Novara: sostanze e prodotti chimici (+49,2%), prodotti alimentari (+21,5%), prodotti tessili e dell’abbigliamento (+16%, con un +31,4% dell’export di tessuti e un +33,1% degli articoli di abbigliamento) e macchine e apparecchi meccanici (+9,7%, con la rubinetteria a +3,6%). Negli altri comparti i più alti tassi di crescita dell’export sono stati messi a segno dai mezzi di trasporto (+7,8%), dai computer, apparecchi elettronici ed ottici (+44,6%); dagli apparecchi elettrici (+32,8%), dagli articoli in gomma e materie plastiche e altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (+28,4%), dai metalli e prodotti in metallo (+25,9%).
«Circa i due terzi dei prodotti delle manifatture novaresi – spiega Marco Fortis, economista e vicepresidente della Fondazione Edison, che ha coordinato la ricerca – continuano a essere esportati nei Paesi dell’Unione Europea a 27 (65,2%), risultando in crescita del 16,2% rispetto al primo trimestre del 2010. In crescita anche le esportazioni verso i Paesi extra Ue a 27 (+22%), che nel primo trimestre del 2011 hanno rappresentato il 34,8% dell’export manifatturiero. Germania, Francia e Svizzera, con un export abbondantemente superiore ai 100 milioni di euro, si confermano i principali mercati di sbocco, mentre i Paesi che mettono a segno la crescita maggiore sono la Polonia (+35%), i Paesi Bassi (+23,3%), l’Austria (+23%), ma anche le stesse Germania e Svizzera (rispettivamente +21,5% e +21,3%)».
Sul fronte delle importazioni manifatturiere, nel primo trimestre del 2011 gli Stati Uniti sono diventati il primo mercato di approvvigionamento della provincia di Novara, con un import di oltre 150 milioni di euro in valore assoluto, in crescita del 974% rispetto al primo trimestre del 2010. La Germania è scesa al secondo posto, con un import di 130 milioni (+21,8%), la Francia al terzo, con 83 milioni (+43,2%), seguita dalla Cina con 80 milioni (+73,5%). Incrementi superiori al 50% rispetto al primo trimestre del 2010 si sono avuti dalla Spagna (+60,5%), dalla Turchia (+58,6%), dal Belgio (+55,7%) e dal Regno Unito (+55,5%). L’Osservatorio promosso da Ain, Camera di Commercio e Fondazione Edison ha anche effettuato un’analisi dell’interscambio commerciale della provincia di Novara con i Paesi “Bric” (acronimo di Brasile, Russia, India e Cina) relativamente al comparto manifatturiero che evidenzia, nel decennio 2000-2010, una crescita sostenuta sia delle importazioni sia delle esportazioni. Nel complesso, le esportazioni sono passate da 88 milioni di euro del 2000 a 139 milioni nel 2010, toccando il picco di 161 milioni nel 2008 e “precipitando” a 114 milioni nel 2009.
Le importazioni, invece, sono passate da 131 milioni di euro del 2000 a 271 milioni nel 2010; anche in questo caso il picco è stato raggiunto nel 2008 con 283 milioni, cui ha fatto seguito il crollo del 2009, con l’import ridotto a 198 milioni. Entrando nel dettaglio dei singoli Paesi, la Cina è quello verso il quale è diretto il maggior flusso di export manifatturiero della provincia di Novara, pari a 50,3 milioni di euro nel 2010, seguito a breve distanza dalla Russia, verso la quale nel 2010 sono stati esportati manufatti per 47,1 milioni. Decisamente più contenuto l’export verso l’India (21,3 milioni nel 2010) e il Brasile (20,7 milioni). «In termini di crescita – sottolinea Fortis – è però la Russia il Paese che negli ultimi 10 anni ha messo a segno l’incremento maggiore, passando da 17,6 milioni di euro di export nel 2000 a 47,1 milioni del 2010, con un aumento del 168%. L’export verso la Cina, già pari a 40,2 milioni nel 2000, nel decennio considerato è invece cresciuto “soltanto” del 25,3%, rimanendo però, tra i “Bric”, il principale Paese di destinazione delle esportazioni novaresi di manufatti. La crescita delle esportazioni verso l’India è stata del 132,7%, essendo passate dai 9,2 milioni del 2000 ai 21,3 milioni del 2010, mentre l’export verso il Brasile ha subìto una flessione del 3,4%, passando da 21,5 milioni del 2000 a 20,7 milioni del 2010». Sul fronte delle importazioni manifatturiere la Cina è di gran lunga il Paese dal quale la provincia di Novara importa maggiormente: 226,7 milioni nel 2010, pari all’83,7% dell’import dai Bric. A seguire, ma a notevole distanza, il Brasile, dal quale il Novarese importa manufatti per 30 milioni, l’India (13,3 milioni) e la Russia, con un import di poco inferiore al milione. Nel decennio considerato il primato spetta sempre alla Cina, con un incremento del 134,3% dell’import, passato da 96,7 a 226,7 milioni; seguono l’India (+64,6%, da 8,1 a 13,3 milioni), il Brasile (+17,5%, da 25,5 a 30 milioni) e la Russia, da cui l’import si è contratto del 12,8%, da 1,1 milioni a 0,9 milioni. L’analisi relativa al primo trimestre del 2011 evidenzia, rispetto al primo trimestre del 2010, una crescita delle esportazioni manifatturiere novaresi verso i Bric del 32,9% pari a 36,4 milioni in valore. Ad aumentare sono stati soprattutto l’export verso la Cina (+47,5%) e verso l’India (+43,1%). La Russia ha registrato un +29,5%, mentre il Brasile un calo dell’1,6%. Per quanto riguarda le principali specializzazioni manifatturiere della provincia di Novara, la ricerca (che è disponibile integralmente sul sito “www.ain.novara.it”) osserva che la crescita dell’export di “macchine di impiego generale” (classificazione che include soprattutto la rubinetteria) si è registrata verso tutti i principali Paesi di destinazione, fatta eccezione per la Francia (-10,8%) che si conferma tuttavia il principale mercato di sbocco, la Grecia (-20,4%), dove rimangono difficoltà legate al crack finanziario, e gli Stati Uniti (-3,2%), ancora alle prese con la crisi del mercato immobiliare. I più alti tassi di crescita dell’export si sono registrati verso la Germania (+29%), la Svizzera (+19,3%) e la Cina (+15,3%). Dopo numerosi trimestri di contrazione, nei primi tre mesi del 2011 è ritornato a crescere l’export di rubinetteria verso il Regno Unito (+12%). Relativamente all’export verso i Bric le esportazioni di rubinetteria e valvolame hanno rappresentato, nel primo trimestre 2011, circa il 30% dell’export manifatturiero complessivo dal Novarese verso questi Paesi, a conferma dell’importanza strategica di questi mercati per le imprese del settore. L’export di rubinetteria verso la Cina ha raggiunto i 4,7 milioni, quello verso la Russia è cresciuto dell’8,1% (a 4,4 milioni), quello verso il Brasile è aumentato del 15,9% (a 0,3 milioni), mentre le esportazioni di rubinetteria dirette in India sono balzate del 92,4%, pur rimanendo su valori contenuti (1,3 milioni). Per quanto riguarda il tessile-abbigliamento, nel primo trimestre 2011 l’export provinciale è aumentato del 24,7%, soprattutto verso la Cina (+92,9%), che è subentrata alla Repubblica Ceca nella classifica dei principali Paesi di destinazione. Aumenti consistenti, superiori al 35%, si sono avuti anche verso gli Stati Uniti (+62,3%), la Svizzera (+49,8%) e il Belgio (+37,8%) che è subentrato al Giappone nella graduatoria. In flessione, invece, l’export verso il Regno Unito (-6,2%), la Tunisia (-6,1%) e la Spagna (-0,1%). Quanto ai Bric, dove i prodotti delle industrie tessili e dell’abbigliamento rappresentano circa il 10% dell’export manifatturiero complessivo loro destinato, il Paese verso cui è diretto il maggior flusso di prodotti novaresi è la Cina (1,8 milioni di euro); a seguire l’India (0,7 milioni, in flessione del -22,2% rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno), la Russia (0,6 milioni, +20,4%) e il Brasile (0,4 milioni, +8,8%)".