Novara - Nel secondo trimestre del 2015 le esportazioni della provincia di Novara sono aumentate del 6,1% rispetto allo stesso periodo del 2014 (+6,7% la media nazionale), portando al 3,2% la crescita tendenziale complessiva del primo semestre dell’anno (+5% a livello nazionale). Lo rivelano i dati dell’Osservatorio sull’export attivato dalla Fondazione Edison in collaborazione con l'Associazione Industriali di Novara, secondo cui le sole esportazioni manifatturiere, che nei primi tre mesi del 2015 avevano subito un calo dello 0,4%, hanno registrato una crescita semestrale tendenziale del 2,9%, con un valore complessivo di quasi 2,3 miliardi di euro.
A livello settoriale proseguono la forte crescita degli articoli farmaceutici (+58,9%), quella dei mezzi di trasporto (+18,7%) e quella del piccolo comparto dei filati di fibre tessili (+20,1%), che è parte dell’aggregato più ampio dei “prodotti tessili-abbigliamento-pelli-accessori” il cui export è cresciuto, nel complesso, dell’8,1%. Sempre all’interno di questo aggregato l’export semestrale di articoli di abbigliamento è cresciuto del 13,3%, mentre quello di tessuti è calato del 5,8%. «In crescita – osserva Marco Fortis, noto economista e vicepresidente della Fondazione Edison, che coordina la ricerca – è anche l’export di prodotti alimentari, bevande e tabacco (+7,9%) e quello di prodotti in metallo (+4,3%), mentre flettono soprattutto l’export di coke e prodotti raffinati (-20,3%) e quello del piccolo comparto del “legno e prodotti in legno, carta e stampa” (-9,1%). Le “macchine di impiego generale”, che comprendono la rubinetteria e il valvolame, riducono il loro export dello 0,8%, mentre quello dell’aggregato dei “macchinari e apparecchi”, in cui sono comprese, aumenta dello 0,7%. La ripartizione geografica registra una crescita tendenziale del 3,7% per quanto riguarda le esportazioni manifatturiere dirette all’interno dell’Unione Europea e dell’1,8% per quelle dirette verso i mercati extraeuropei. Nel complesso le esportazioni di manufatti novaresi dirette verso i Paesi Ue, pari a 1,4 miliardi di euro, rappresentano nel primo semestre del 2015 il 61,4% dell’output complessivo, mentre quelle dirette verso i mercati extra-Ue, pari a 883 milioni di euro, costituiscono il restante 38,6%».
Quanto ai singoli mercati di sbocco, nel periodo gennaio-giugno 2015 si osserva la ripresa dell’export manifatturiero verso la Germania (+2,9%), che è uno dei tre principali Paesi di destinazione della provincia di Novara, mentre prosegue il calo della esportazioni verso gli altri due principali Paesi per valore complessivo: Francia (-0,8%) e Svizzera (-7,2%). Ancora in calo anche l’export manifatturiero diretto verso il Belgio (-7,8%), mentre torna a crescere, rispetto a un anno prima, quello verso la Spagna (+2,7%). Continua la forte crescita dell’export verso gli Stati Uniti (+44,6%) e quella, più contenuta, verso i Paesi Bassi (+17,8%), il Regno Unito (+11,5%) e la Polonia (+4,3%). La Turchia, nonostante un calo del 3,1%, ritorna a far parte della classifica dei 10 principali mercati di sbocco, riconquistando il decimo posto che nel primo trimestre dell’anno era stato occupato dall’Austria.
Il “focus” relativo all’export manifatturiero della provincia di Novara verso i Paesi “Bric” (pari, in valore, a 40,5 milioni di euro complessivi) evidenzia un calo tendenziale trimestrale del 4,1%, migliorando la performance rispetto al primo trimestre 2015 e portando il dato semestrale a un -14,8% rispetto a giugno 2014. In particolare le flessioni riguardano le esportazioni verso la Russia (-23,4%), che con 29,9 milioni in valore rimane il principale Paese di destinazione tra i Bric, il Brasile (-37,5%, con 9,5 milioni in valore) e la Cina (-10,6%, con 22,7 milioni), a fronte di una crescita del 33,5% dell’export verso l’India (pari a 15,9 milioni).
Sul fronte delle importazioni manifatturiere, nel primo semestre del 2015 Svizzera e Stati Uniti si confermano i Paesi dai quali si registra il maggior incremento tendenziale (rispettivamente +38% e +29%), anche se con tassi di crescita decisamente più contenuti rispetto a quelli del primo trimestre dell'anno in corso. In crescita sono anche l’import dal Belgio (+17,6%), dalla Tunisia (+17,3%) e dalla Cina (+13,4%), mentre la Spagna, con una crescita del 17,5%, si inserisce nella lista dei 10 principali Paesi di approvvigionamento manifatturiero della provincia di Novara, contestualmente all’uscita della Turchia. L’import dal Regno Unito inverte la rotta, ritrovando il segno positivo (+0,4%), mentre continuano a flettere, rispetto al primo semestre 2014, quelli dalla Francia (-2,6%), dai Paesi Bassi (-5,7%) e dalla Germania (-6,8%).
Per quanto riguarda le principali specializzazioni manifatturiere della provincia di Novara, le “macchine di impiego generale” (rubinetteria e valvolame) e il “tessile-abbigliamento”, la ricerca riporta testualmente quanto segue.
“Relativamente al comparto delle macchine di impiego generale, il secondo trimestre del 2015 evidenzia una performance migliore a livello provinciale, dove le esportazioni settoriali appaiono in linea con quelle del rispettivo trimestre dello scorso anno (+0%) a fronte del calo del -5,2% delle esportazioni registrato a livello nazionale. Il dato cumulato relativo al primo semestre indica una flessione delle esportazioni pari al -0,8% per la provincia di Novara e del -4,8% a livello nazionale. Si rammenta, inoltre, che a livello nazionale la voce “macchine di impiego generale” include oltre alla rubinetteria anche diversi altri tipi di apparecchi meccanici e macchinari, mentre a livello provinciale la voce include quasi esclusivamente la rubinetteria. Nel primo semestre del 2015 continua a flettere l’export diretto verso i due principali Paesi di destinazione (Francia -8,3%; Germania -0,2%), così come quello verso la Svizzera (-2,5%), la Spagna (-28,2%) e la Russia (-36,2%), quest’ultima rientrata a far parte dei 10 principali Paesi di destinazione della rubinetteria novarese al posto dell’Austria. Si conferma in crescita l’export diretto verso i Paesi Bassi (+19,5%), gli Stati Uniti (+18,1%), il Regno Unito (+15,5%), la Grecia (+10,8%) e il Belgio (+7%). Relativamente all’export verso i Bric, le esportazioni di rubinetteria-valvolame rappresentano, nel primo semestre del 2015, il 22,5% dell’export manifatturiero complessivo della provincia in questi paesi. L’export del settore verso i Bric, pari a 17,6 milioni di euro, è complessivamente calato del -34,4% in seguito al peggioramento della performance verso tutti e quattro i Paesi Bric: Russia -36,2%; Brasile -66%; India -19,8%; Cina -21,8%. Tra i Bric, la Russia è il Paese verso il quale si dirige il maggior export di rubinetteria della provincia (9,7 milioni di euro nel primo semestre 2015), seguito dalla Cina (4,3 milioni di euro), dall’India (2,6 milioni) e dal Brasile (1 milione).
Per quanto riguarda il settore del tessile-abbigliamento, il secondo trimestre dell’anno in corso evidenzia un buon andamento dell’export soprattutto a livello provinciale (+14,5%), mentre a livello nazionale la performance è più contenuta (+4%). Il dato cumulato relativo al primo semestre indica una crescita dell’export pari al +10,2% per la provincia di Novara e al +2,4% per l’Italia considerata nel suo complesso. Nel primo semestre prosegue, seppur ridimensionato, il forte aumento dell’export verso i Paesi Bassi (+531,2%). Ancora in crescita le esportazioni verso il Regno Unito (+32,7%), il Giappone (+21,9%), la Spagna (+20,2%) e gli Stati Uniti (+7,1%). Fa inoltre il suo ingresso nella classifica dei primi 10 Paesi di destinazione dell’export novarese di prodotti tessili e abbigliamento la Romania, verso cui le esportazioni sono cresciute del +18,6%. Flette invece l’export verso la Svizzera (-0,2%) e la Francia (-0,7%), vale a dire i primi due Paesi di destinazione del tessile-abbigliamento novarese, per quanto quello verso la Francia sia cresciuto del +5,1% nel secondo trimestre dell’anno. Flette inoltre l’export verso la Turchia (-2%) e quello verso la Germania (-6,2%). Quanto all’export verso i Bric nel primo semestre del 2015 appare in calo del -11,9% e pari complessivamente a 5,4 milioni di euro. Le esportazioni sono in progresso verso l’India (+3,6%), mentre flettono verso la Russia (-5,8%), il Brasile (-15,6%) e la Cina (-27,5%). Tra i Bric, è la Russia il Paese verso il quale si dirige il maggior export di tessile-abbigliamento della provincia (1,9 milioni di euro nel primo semestre 2014), seguita dalla Cina che, con 1,7 milioni di euro, si posiziona al secondo posto insieme all’India (anch’essa 1,7 milioni), e dal Brasile (0,2 milioni)”.