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Per l’industria novarese il 2012 finisce all’insegna dell’incertezza

Fabio Ravanelli, presidente Ain

Novara - Per l’industria novarese l’anno 2012 si chiude all’insegna dell’incertezza. Dalle previsioni congiunturali elaborate dall’Associazione Industriali di Novara per il quarto trimestre dell’anno (riportate integralmente sul sito “www.ain.novara.it”) emerge, infatti, che il saldo tra gli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quelli che sono pessimisti sull’incremento della produzione tra ottobre e dicembre 2012 è sceso a -8,7 punti rispetto ai -6,4 dello scorso luglio. I saldi ottimisti/pessimisti relativi agli ordini totali ed esteri si attestano, rispettivamente, a -14,1 e +6,3 punti, contro i -2,2 e +8,3 della precedente rilevazione.

Anche i dati relativi al mercato del lavoro sono negativi: il saldo ottimisti/pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni scende a -12,9 punti dai precedenti -8,4, mentre il 19,6% delle imprese intervistate (contro il precedente 23,9%) pensa di fare ricorso alla Cassa integrazione guadagni. «Il dato relativo all’occupazione – ha dichiarato oggi il presidente dell’Ain, Fabio Ravanelli (nella foto), illustrando l’indagine previsionale durante l’incontro “Liberiamo la crescita. Gli scenari economici dopo la crisi”, organizzato dal Comitato per la Piccola Industria dell’Ain – è quello che più ci preoccupa, a causa delle ricadute negative che può avere sul tessuto sociale del territorio».

Relativamente ai programmi di investimento la percentuale di aziende che dichiarano di voler procedere alla sostituzione o all'ammodernamento degli impianti scende al 40,9% dal precedente 43,2%, mentre prevede di investire in ampliamenti della capacità produttiva il 19,4% degli imprenditori, contro il 21,1% di tre mesi fa. Rimane su livelli elevati (al 59,8%, come nelle due precedenti rilevazioni) la percentuale di imprese che dichiara un ritardo negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti.

A livello settoriale rimangono negative, anche se stabili, le previsioni a tre mesi per il comparto metalmeccanico e segnano un ulteriore peggioramento quelle relative al chimico. Ancora in controtendenza invece, con un ulteriore miglioramento dei principali indicatori rispetto a tre mesi fa, le prospettive per i comparti alimentare e tessile-abbigliamento.