Novara - Dopo due anni di crisi l’industria novarese si prepara alla ripartenza. Lo rivelano le previsioni congiunturali elaborate dall’Associazione Industriali di Novara (Ain) per il trimestre ottobre-dicembre 2013 e riportate integralmente sul sito www.ain.novara.it. Il saldo tra gli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quelli che sono pessimisti sull’incremento della produzione conferma, infatti, l'inversione di tendenza dai minimi dello scorso aprile e si attesta a zero punti rispetto ai -9,1 della precedente rilevazione, registrando una performance migliore della media regionale (-9,4 punti).
Dopo cinque trimestri consecutivi orientati al pessimismo, inoltre, ritorna positivo il saldo sulle attese di ordini totali (a 2,2 punti, contro i precedenti -10,5 e una media regionale a -10,4), mentre registra un vero e proprio balzo, dagli 1,4 punti del luglio 2013 agli attuali 22,2 punti (a fronte di una media regionale stabile a quota 5,6), il saldo ottimisti/pessimisti relativo agli ordini esteri.
«Si tratta – commenta il presidente dell’Ain, Fabio Ravanelli (nella foto) – del valore più elevato da sei anni a questa parte e anche se attendiamo conferma, nelle prossime rilevazioni, della solidità di questo trend in miglioramento non possiamo non esprimere una cauta ma sincera soddisfazione. Nell'assemblea generale dell’Ain, tenutasi il 15 luglio scorso, avevo detto che avevamo toccato il fondo e che non ci restava che risalire. Queste nostre ultime rilevazioni ci confortano quantomeno sul fatto che, con tutta probabilità, il peggio è alle nostre spalle».
Ancora preoccupante, invece, è la situazione del mercato del lavoro. Il saldo ottimisti/pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni rimane negativo, a -5,9 punti contro i precedenti -3,9 (pur a fronte di una media regionale che segna -9), e la percentuale di imprese che intendono ricorrere alla Cassa integrazione guadagni (Cig) si attesta al 25%, contro il 21,1% della precedente rilevazione e il 29,7% del Piemonte. «La crisi – spiega il direttore dell’Ain, Aureliano Curini – ha impattato fortemente sul fronte occupazionale, che potrebbe raggiungere gli auspicati cali nel ricorso alla Cig e un ritorno in positivo del saldo sulle assunzioni solo se si confermerà, nelle prossime rilevazioni, il miglioramento della produzione e degli ordini».
I dati sugli investimenti, pur contrastanti tra loro, denotano un’intonazione più positiva, rispetto al passato, del “sentiment” degli imprenditori novaresi, il 34,5% dei quali ha intenzione di fare investimenti “significativi” nei prossimi tre mesi (più del doppio rispetto al 15,8% del terzo rimestre 2013 e ben sopra la media regionale del 20,4%), mentre gli investimenti “marginali” sono previsti dal 34,5% del campione, a fronte del precedente 48,7% e di una media piemontese del 39,9%.
Sempre serio, infine, rimane il problema dei ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti, che sono denunciati dal 51,2% delle imprese, contro il precedente 50,7% e una media regionale del 58,2%. Le differenze tra i comparti merceologici, a questo riguardo, sono però significative, con cali dei ritardi, rispetto a tre mesi fa, nell’alimentare (dal 50% al 25%), nel tessile/abbigliamento (dal 66,7% al 33,3%) e nel chimico (dal 41,7% al 35,7%), mentre peggiora la situazione nel metalmeccanico, dove le segnalazioni di insolvenza da parte della clientela salgono dal 50% al 56,8%.
Proseguendo nell’analisi degli andamenti settoriali, il metalmeccanico presenta saldi ottimisti/pessimisti nuovamente positivi, dopo cinque trimestri, sia per le aspettative di produzione (a 2,7 punti contro i precedenti -12,5) sia per le attese di ordini, totali ed esteri, rispettivamente a 10,8 e 15,1 punti rispetto ai precedenti -21,9 e -6,4. Il 27,8% delle aziende del settore dichiara di voler effettuare investimenti marginali (in riduzione rispetto al 40,6% della precedente indagine) mentre il 36,1%, contro il 12,5% del luglio scorso, intende procedere a investimenti significativi. Le previsioni di ricorso alla Cig salgono lievemente, dal 21,9% al 24,3%, mentre ritorna positivo per la prima volta dal secondo trimestre 2011, a 5,4 punti, il saldo ottimisti/pessimisti relativo alle aspettative di allargamento della base occupazionale.
Il comparto chimico prosegue nell’andamento altalenante che lo ha caratterizzato negli ultimi trimestri, con un saldo ottimisti/pessimisti relativo alle attese di produzione che scende a -6,3 punti dal precedente 7,2, mentre gli indicatori relativi agli ordini totali ed esteri sono positivi, entrambi a 6,3 punti, contro, rispettivamente, i precedenti 30,8 e zero punti. Il 6,3% delle imprese intende utilizzare la Cassa integrazione entro fine anno e torna negativo (da 7,1 a -6,3 punti) il saldo ottimisti/pessimisti sulle nuove assunzioni. Aumentano le intenzioni di investimenti significativi (37,5% rispetto al 28,6% della precedente indagine) mentre calano dal 64,3% al 50% quelle relative agli investimenti marginali.
Nel settore tessile/abbigliamento migliorano le aspettative di produzione, trainate soprattutto dal forte aumento degli ordini esteri, il cui saldo ottimisti/pessimisti balza a 22,2 punti dai -40 del terzo trimestre 2013, mentre rimangono stabili gli indicatori relativi al mercato del lavoro e aumentano le intenzioni di investimenti significativi.
Si consolida, infine, il trend positivo del comparto alimentare, con il saldo ottimisti/pessimisti sulle attese di produzione che passa a 25 punti dai precedenti 16,6 e i saldi sugli ordini totali ed esteri che crescono, rispettivamente, da -16,6 a 37,5 e da 16,7 a 50 punti. Per il terzo trimestre consecutivo non si segnalano intenzioni di ricorso alla Cig, mentre dopo sette trimestri consecutivi torna positivo (a 12,5 punti rispetto ai -16,7 del luglio 2013) il saldo ottimisti/pessimisti sulle nuove assunzioni. Il 37,5% del campione intende fare investimenti significativi, mentre il 62,5% procederà a investimenti marginali.