Novara - Ancora un risultato positivo per l’industria manifatturiera novarese, ma con previsioni che oscurano il clima di fiducia verso il futuro: nel terzo trimestre dell’anno la produzione industriale registra in provincia di Novara un lieve aumento, pari al +0,9% rispetto allo stesso periodo del 2013, accompagnato da un incremento del fatturato (+1,1%). «La produzione si mantiene in aumento per il quarto trimestre consecutivo – spiega Antonio Centrella (nella foto), vicepresidente della Camera di Commercio di Novara – seppur con variazioni meno convincenti di quelle registrate nelle scorse rilevazioni. I segnali positivi appaiono inoltre tutt’altro che generalizzati, a conferma di una perdurante incertezza che ben si riflette nelle previsioni formulate per il trimestre in corso, con aspettative decisamente caute, se non di peggioramento».
La 172a “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” vede Novara posizionarsi al terzo posto nella classifica delle performance provinciali, dopo Torino e il Verbano-Cusio-Ossola, con una media regionale che si attesta al +2,3%. L’indagine ha coinvolto nel Novarese 157 imprese, per un totale di circa 8.200 addetti ed un fatturato superiore ai 2,4 miliardi di euro.
Il lieve aumento della produzione industriale non coinvolge tutti i principali comparti di attività economica: a diminuire sono l’alimentare (-1,3%) e il tessile-abbigliamento, con una flessione del -1%. Risultato stazionario per la chimica-gomma-plastica, mentre cresce, seppur moderatamente, il metalmeccanico, che mette a segno un incremento del +1,2%, leggermente più positivo per quanto riguarda le sole rubinetterie (+1,4%).
Il confronto con il terzo trimestre 2013 vede aumentare il fatturato, che rispetto all’anno precedente si accresce complessivamente del +1,1%, con risultati che vanno dal -3,4% della chimica-gomma-plastica (unico comparto in calo) al +4% dell’alimentare. Di analoga entità è l’incremento registrato dal fatturato estero, con risultati in controtendenza per quanto riguarda il tessile-abbigliamento (-6,5%) e la chimica-gomma-plastica (-1,4%).
Per il periodo ottobre-dicembre 2014 gli imprenditori manifestano le proprie preoccupazioni rispetto all’andamento di tutti gli indicatori economici, con l’unica eccezione degli ordinativi esteri. Quasi il 34% degli intervistati dichiara di aspettarsi un calo della produzione industriale, a fronte del 20,2% che ne prospetta un aumento, generando un saldo di opinione negativo pari a -13,7 punti percentuale. Le previsioni pessimistiche prevalgono anche relativamente al fatturato, atteso in diminuzione dal 35,2% degli imprenditori, quota che supera di 11 punti percentuale quella degli ottimisti. Aspettative sfavorevoli vengono espresse nei confronti degli ordinativi interni il cui saldo ottimisti/pessimisti si assesta sui -12,9 punti percentuale. L’unico indicatore dissonante è rappresentato dalla domanda estera, rispetto alla quale prevale un’attesa di stazionarietà: il 14,4% degli intervistati prevede un aumento delle commesse oltreconfine, mentre il 14,5% ne ipotizza un calo, con un conseguente saldo di opinione pari a 0,1 punti percentuale.