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Legalità mi piace: incontro all'Ascom

Novara - Incontro di questa mattina, mercoledì 25 novembre, su un tema di stretta attualità: "Legalità mi piace", organizzato a Novara da Confcommercio Alto Piemonte con autorità e forze dell'ordine. Erano presenti, insieme al presidente di Confcommercio Alto Piemonte e di Ascom Novara, Maurizio Grifoni, e a numerosi dirigenti di categoria dell'Ascom, anche Francesco Paolo Castaldo - Prefetto di Novara, il col. Giovanni Spirito - comandante provinciale Arma dei Carabinieri, Carmine Ingrosso - dirigente Sezione Anticriminalità Questura di Novara, il cap. Antonello Massimo Chiappara - comandante Sezione Tutela Entrate Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Novara, e Sara Paladini, assessore al Commercio delegata dal sindaco di Novara.

Questi i temi trattati nel corso dell'incontro svoltosi in Ascom: 

ABUSIVISMO - Con la diffusione della cosiddetta “sharing economy”, economia condivisa, si stanno moltiplicando anche nelle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola forme subdole di abusivismo di non facile individuazione, in quanto si svolgono presso abitazioni private e si avvalgono di canali di comunicazione digitali, quali siti web e pagine facebook, per promuoversi. In particolare facciamo riferimento agli home restaurant, agli affittacamere e ai falsi bed & breakfast per i quali si chiedono maggiori controlli, anche attraverso attività di ricerca e di indagine tramite il web. Preoccupa non poco il proliferare di questa offerta illegale che comporta gravi ripercussioni economiche e d’immagine sulle attività che lavorano nel rispetto di tutte le innumerevoli normative fiscali, amministrative, igienico-sanitarie, sulla sicurezza, sul lavoro, ecc. cui sono soggette. Confcommercio Alto Piemonte si è attivata per individuare tali attività, segnalandole alle Autorità competenti, dalle quali si chiedono attenzione, controlli e sanzioni al fine di contenere e di scoraggiare il fenomeno.

1) Home restaurant - Gli “home restaurant” sono ristoranti improvvisati presso abitazioni private dove si cucina e si ricevono ospiti a pagamento. Come di recente ha ricordato il Ministero dello Sviluppo Economico (risoluzione n. 50481)  si tratta di attività economiche in senso proprio e quindi soggette, a tutti gli effetti, al rispetto delle norme nazionali e regionali sulla somministrazione di alimenti e bevande. Scrive il Ministero: “L’attività, anche se esercitata solo in alcuni giorni dedicati e tenuto conto che i soggetti che usufruiscono delle prestazioni sono in numero limitato, non può che essere classificata come un’attività di somministrazione di alimenti e bevande,  in quanto anche se i prodotti vengono preparati e serviti in locali privati coincidenti con il domicilio del cuoco, essi rappresentano comunque locali attrezzati aperti alla clientela. Infatti, la fornitura di tali prestazioni comporta il pagamento di un corrispettivo, quindi, anche con l’innovativa modalità, l’attività si esplica quale attività economica in senso proprio”.

2) Affitto alloggi privati - Sono valutati in oltre un migliaio nelle province di Novara e del VCO i posti letto abusivi, messi cioè a disposizione da privati che li affittano per brevi periodi di tempo (da 2 a 7 giorni) soprattutto nelle località turistiche, senza essere assoggettati ad alcuna registrazione né degli alloggi stessi, né di quanti li affittano. Queste nuove forme di ricettività hanno messo in allarme il mondo delle strutture alberghiere che le percepiscono come concorrenza sleale, tanto che Federalberghi ha chiesto a livello nazionale l’istituzione di un registro degli alloggi offerti da privati, la registrazione dei movimenti nelle private abitazioni (art. 109 TULPS), il rispetto della legislazione fiscale, il pagamento della tassa di soggiorno. E’ una situazione che penalizza soprattutto le piccole strutture ricettive, che, oberate di adempimenti, non possono competere con chi opera al di fuori di ogni regola e può applicare prezzi sottocosto rispetto al mercato.

3) Attività di intrattenimento nei bar - La legge regionale 38/2006 prevede che le attività di somministrazione di alimenti e bevande (bar, pub, ristoranti, trattorie, ecc.) possano effettuare intrattenimenti musicali purché non facciano pagare un biglietto di ingresso, non aumentino il prezzo delle consumazioni e non facciano ballare. Negli ultimi anni, anche per i cambiamenti delle abitudini di svago delle nuove generazioni, sempre più spesso i bar svolgono attività di intrattenimento musicale dal vivo, sia all’interno dei locali e sia all’esterno, consentendo agli avventori anche di ballare e configurandosi, nei fatti, come locali di pubblico spettacolo, senza averne né le autorizzazioni amministrative, né quelle relative alla sicurezza. Si chiedono controlli più assidui e sanzioni.

CONTRAFFAZIONE - E’ considerata dalle imprese piemontesi, dopo furti e abusivismo, la terza voce più importante tra le azioni criminali percepite sul territorio regionale. Il fenomeno, per quanto particolarmente sentito nelle zone di confine e nelle attività di commercio su aree pubbliche, si può considerare diffuso in tutti i settori merceologici, in particolare in quello degli articoli di moda e dell’alimentazione. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha stimato in quasi 7 miliardi il valore del mercato della contraffazione in Italia, con evidenti ricadute sulle attività regolari cui questa ingente somma viene ogni anno sottratta. Importante è anche l’applicazione del Codice del Consumo relativo all’etichettatura e alla provenienza dei prodotti per il quale, tuttavia, si evidenziano situazioni ancora di difficoltà da parte dei dettaglianti in quanto non di rado i produttori non forniscono dati sulla provenienza dei prodotti stessi.

FURTI E RAPINE - Per quanto furti e rapine siano percepiti dalle imprese piemontesi come in aumento (più 47% rispetto all’anno precedente secondo l’indagine Eurisko), nelle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola la situazione risulta sufficientemente sotto controllo, grazie anche alla buona collaborazione con le Forze dell’ordine, che si sono dimostrate sollecite negli interventi e sensibili alla prevenzione di episodi di criminalità comune. Tuttavia, la percezione di timore degli imprenditori, che vivono sul territorio e che monitorano ogni giorno la realtà anche nei centri abitati più piccoli, va tenuta in adeguata considerazione e vanno pertanto ancora alzati i livelli di attenzione da parete delle Forze dell’Ordine al fine di prevenire tali fenomeni che preoccupano non poco anche per le reazioni di difesa che i singoli si sentono in diritto di mettere in atto, come dimostrano episodi della cronaca più recente.