Novara - Maurizio Lo Vecchio da qualche anno è presidente di Silb Novara – Verbano Cusio Ossola, il sindacato che riunisce tutti gli imprenditori dei locali da ballo di queste due province. È anche componente del Direttivo nazionale sempre del Silb. Con lui abbiamo tracciato l’attuale scenario in cui convivono le discoteche italiane, guardando al 2025 come un anno importante per sancire la rinascita di un comparto, che oggi conta su un valore economico di 1 miliardo di euro, ma al quale l’abusivismo sottrae tantissimo, mettendo al contempo maggiormente a rischio chi frequenta ‘il mondo della notte’.
Sicurezza e legalità. Sono i pilastri del settore delle discoteche, due perni su cui il SILB è da sempre attivo… «La sicurezza e la legalità sono principi fondamentali per il SILB. Pilastri su cui si fonda l’intero settore delle discoteche. Ogni attività che viene intrapresa dall’associazione è orientata a garantire che una discoteca non sia solo un luogo di intrattenimento ma anche un ambiente sicuro, inclusivo e conforme alle normative. Il SILB da sempre instaura partnership con le istituzioni e con le forze dell’ordine, in modo da sviluppare un dialogo continuo. In questo contesto, negli anni, abbiamo sottoscritto vari protocolli con il ministero dell’Interno, il primo con il ministro Alfano, poi con Salvini e ora naturalmente ne faremo un altro con il ministro Piantedosi».
Di che tipo di protocolli parliamo? «Sono progettati per garantire che le discoteche rispettino gli standard minimi di sicurezza per ridurre al minimo i rischi. L’obiettivo, appunto, è quello di creare un ambiente dove ci si può divertire in sicurezza».
Quanto pesa l’abusivismo sul settore? «Rappresenta una delle problematiche più gravi. L’abusivismo ha impatti significativi sia sul piano economico che sulla sicurezza. Ogni anno il fenomeno sottrae milioni di euro al circuito legale danneggiando non solo le discoteche ma anche l’immagine complessiva del comparto. Gli effetti sono evidenti soprattutto in termini di sicurezza, i locali che operano senza licenza non rispettano la normativa, sono spazi inadeguati, dove ad esempio mancano le uscite di emergenza e non c’è personale qualificato. Riguardo la parte economica, in Italia il valore dell’intrattenimento notturno è pari a circa 1 miliardo di euro. Parallelamente c’è un mercato completamente abusivo di altrettanto valore e da qui vediamo quanto pesa questo fenomeno. Basti pensare che in Spagna, a Ibizia in particolare, solo due discoteche hanno un valore economico che si aggira sugli 850 milioni di euro».
Come state cercando di contrastare il fenomeno?
«Attivamente con le forze dell’ordine, intensificando i controlli su chi non è in regola. Noi in associazione abbiamo un’apposita commissione sull’abusivismo che quotidianamente fa circa 10-20 segnalazioni, ma spesso non vengono prese in considerazione. La lotta all’abusivismo non può essere condotta solo da noi, ma l’impegno deve essere collettivo e coinvolgere le associazioni, gli operatori del settore e i consumatori».
Questo contribuisce alla lentezza di rilancio. A che punto siamo?
«Il rilancio delle discoteche in Italia è un processo che si sta ancora evolvendo con segnali positivi di recupero. La principale sfida è rappresentata dall’adattamento alle nuove preferenze delle generazioni più giovani».
Cosa cercano le nuove generazioni? «Esperienze più personalizzate, dinamiche e spazi funzionali. Abbiamo infatti avviato una collaborazione con esperti di marketing e comunicazione per riposizionare l’immagine delle discoteche puntando a evidenziare il ruolo come luoghi di svago e spazi di aggregazione sociale e culturale».
Il 2024 come è andato? «È stato un anno dai risultati contrastanti, da un lato si è registrata una crescita nelle presenze e forte interesse verso nuovi format e iniziative. Dall’altro abbiamo affrontato difficoltà come l’aumento dei costi operativi e la crescente concorrenza di altre forme di intrattenimento. Dal punto di vista associativo abbiamo avuto importanti successi, intensificando i programmi contro l’abusivismo e le collaborazioni con le istituzioni. I progressi ci sono ma ci vuole un impegno continuo».
Qual è l’obiettivo fissato? «Percorriamo la strada con obiettivi a lungo termine. Il 2025 sarà fondamentale per lo sviluppo del settore: tra i progetti in cantiere la realizzazione di ricerche di mercato approfondite per comprendere i cambiamenti e agire al meglio. Il focus è sulle nuove generazioni, questi studi possono fornire informazioni preziose per guidare i gestori e gli imprenditori nella definizione delle strategie sia per organizzare gli eventi che per la comunicazione. Proseguiremo l’impegno politico cercando di ottenere riforme che semplifichino le difficoltà burocratiche e fiscali che attanagliano il nostro settore».
Non semplice… «Un progetto ambizioso, ma siamo determinati per garantire un futuro più prospero alle discoteche».