Novara - Fortunatamente il peggio dovrebbe essere passato: le previsioni indicano ancora qualche pioggia debole sul Piemonte per domani pomeriggio, ma senza gravi rischi. In queste ore è in corso il conto dei danni per l’ultima ondata di maltempo, che tra ieri sera (venerdì) e questa mattina ha flagellato la nostra regione con una violenza inaudita. Ponti crollati – quello che collega Romagnano a Gattinara è letteralmente collassato – paesi, campi e strade allagati, frane in montagna e in collina. La Protezione Civile della Regione segnala l’allerta per le dighe Ceppi Morelli (Verbano Cusio Ossola), Sessera (Biella) e Gurzia (Torino). In preallerta quelle di Piastra (Cuneo), San Nicolao (Biella), Rinasco (Vercelli) Melezet e Vistrorio (Torino). Purtroppo si segnalano anche dispersi: nel primo pomeriggio sono già 11. Eccezionale l’entità delle precipitazioni: nelle ultime 24 ore la stazione meteo di Sambughetto (Verbania) ha registrato 630 mm di pioggia, quella di Limone Piemonte (CN) 580 mm, superando così il record storico di pioggia sull’intera regione dal 1958. Tra le zone più colpite il Cuneese e la Valsesia. Esondati il Tanaro, il Sesia e, in mattinata, anche la Dora Baltea a Ivrea e Banchette, allagando abitazioni e attività produttive.
I danni all’agricoltura - “Il nostro primo pensiero va alle famiglie dei dispersi, con la speranza che vengano ritrovati sani e salvi. Il bilancio per l’agricoltura è pesante e anche questa volta - dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte - e dimostra in modo inequivocabile che, aldilà del cambiamento climatico in atto, occorre investire in modo deciso sulla prevenzione, per evitare che si ripetano fenomeni di questo genere”. In tutta la regione - rilevano i tecnici di Confagricoltura Piemonte - si segnalano prati e campi allagati, con i danni più significativi per la soia, in buona parte ancora da trebbiare, il mais e soprattutto il riso, in pieno periodo di raccolta. Danni per i vigneti e frutteti anche in collina, a causa di frane e smottamenti. Nel Cuneese i problemi principali si segnalano in Alta Val Tanaro, con gravissimi danni a Garessio, mentre ad Alba si è in apprensione perché il livello del Tanaro continua a salire. Nell’Astigiano il Tanaro è già esondato nei campi più bassi nella zona di Castello d’Annone allagando seminativi e orti, mentre si è ancora in attesa della piena. Nel Casalese, a Terranova, è esondata la Sesia, sommergendo le risaie in pieno periodo di trebbiatura. La popolazione è stata evacuata e la piena continua a salire. Nel Basso Novarese si registra l’esondazione del torrente Arbogna, affluente dell’Agogna, a Garbagna Novarese. Paola Battioli, presidente di Confagricoltura Novara-VCO riferisce di come ci sia moltissima acqua nelle risaie prossime alla raccolta, con danni ancora da valutare. “Le risaie – dichiara Paola Battioli – hanno svolto una funzione essenziale per limitare il disastro, contenendo ciò che poteva essere un danno molto più grave per i centri abitati”. A Granozzo con Monticello è esondato il torrente Agogna, allagando la strada provinciale 6 e le risaie. “Nei prossimi giorni, quando l’acqua si sarà ritirata si potranno valutare i danni, che al momento si prospettano comunque importanti – dichiara Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte – soprattutto nella nostra regione, dove il territorio è particolarmente fragile. Servono programmi di manutenzione dei corsi d’acqua per mettere in sicurezza intere aree, prevenendo dissesti idrogeologici che ogni anno causano vittime e danni ingenti alle imprese e all’agricoltura”.
Un messaggio di cordoglio per le vittime e di vicinanza a tutte le famiglie che in queste ore stanno lottando contro i tragici effetti del maltempo in Piemonte, viene espresso dal presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini, che sottolinea la necessità di mettere in pratica tempestivi interventi di manutenzione ambientale che coinvolgano chi già opera direttamente sul territorio. «Senza un piano a tempo debito di manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio – osserva Carenini – e di fronte all’incombenza del mutamento climatico, il nostro Paese è destinato a rincorrere un’emergenza dopo l’altra. Occorre pianificare con determinazione una politica di salvaguardia del territorio, nella quale gli agricoltori sono pronti a fare la loro parte. Cia Agricoltori italiani, nel progetto “Il Paese che vogliamo” ha indicato come il ruolo di chi lavora a diretto contatto con la terra sia fondamentale per la manutenzione del territorio».
L’ennesimo weekend di maltempo ha portato altri danni nelle province di Novara e del Vco e tanta paura: sono esondati Sesia e diversi torrenti, allagando campi e strade. È stata chiusa l’autostrada tra Novara e Vercelli, fermata anche la circolazione dei treni. “Arrivano continue segnalazioni di danni da ogni parte: dalle utenze elettriche saltate per cui i nostri allevatori della provincia di Novara non riescono a mungere gli animali, che iniziano a soffrire, ai campi completamente allagati e addirittura cascine evacuate per alcune ore nelle zone di San Nazzaro Sesia. Strade provinciali e ponti chiusi, alberi caduti per il forte vento in pianura, mentre Valle Strona, Val Formazza, Valle Antrona si segnalano diverse frane e straripamenti. Sono diversi i soci che ci segnalano allagamenti in azienda, molti ci dicono che hanno avuto grande paura durante la notte, con alcuni non siamo ancora riusciti a parlare perché anche le comunicazioni sono difficili. In Val Formazza è caduta nuovamente la frana che per due volte aveva già minacciato l’abitato della frazione Valdo e i terreni adibiti a pascolo. Un pastore ha perso completamente il suo gregge vicino a Ornavasso, portato via dalla forza del Toce, che continua a crescere anche in queste ore. Le aziende floricole sono sott’acqua nella zona di Mergozzo dove anche una diga ha straripato e a Verbania. Persino le api non sono al sicuro: i nostri soci stanno cercando di portare in salvo quelle vicino al fiume Sesia. Per una stima dei danni è ancora presto, e stiamo monitorando la situazione che è ancora in evoluzione, ma certamente questa estate si chiuderà con mancati raccolti, compreso quello del riso che si stava finendo di raccogliere in questi giorni, danni alle strutture e prodotti stoccati in pericolo. Ogni volta ripetiamo che questo è il risultato della tropicalizzazione del clima, con il risultato di queste forti piogge che fanno straripare torrenti e fiumi, e ripetiamo che va fatta manutenzione del territorio e degli alvei dei corsi d’acqua per evitare che i detriti impediscano all’acqua di defluire”, dice Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara – Vco.