Novara - Una missiva elegante e sentita per ringraziarlo delle scarpe ricevute in dono il giorno suo compleanno. "Un omaggio generoso, un gesto gradito e spero che lei sappia quanto apprezzo il suo pensiero". Così la first lady americana Michelle Obama ringrazia, con parole ponderate e profonde, il calzolaio dei grandi Adriano Stefanelli, che lo scorso mese di gennaio le fece recapitare un paio di pantofoline bordeaux con le sue iniziali sulla tomaia. Scarpe morbide, comodissime, rigorosamente fatte a mano, proprio come quelle confezionate per i papi e per i capi di Stato. In questi anni, Stefanelli ha voluto rendere omaggio a numerose personalità mondiali, autorità religiose e personaggi dello spettacolo, noti imprenditori e sportivi. Ultima in ordine di tempo proprio la moglie del presidente Obama, che è stata in grado di conquistare la nazione anche grazie al suo look impeccabile e ricercato, mai eccessivo o tronfio. Parole umili e accorate, del resto, quelle contenute nella nota autografa fatta recapitare al ciabattino dei vip. "La gentilezza del mondo continua a stupirmi, mi sento pervasa da un grande sentimento di speranza e mentre le nostre nazioni si confrontano su questioni diverse ma legate tra loro, la mia fiducia in un futuro migliore cresce e si rafforza. Apprezzo la sua generosità e la sua gentilezza, e le auguro il meglio". Concetti toccanti, che vanno al di là del semplice ringraziamento nei confronti dell'artigiano, ancora una volta in grado di suscitare riflessioni profonde con un umile dono. "Quando realizzai le scarpe dell'Unione per Giovanni Paolo II e per il patriarca ortodosso - ricorda Adriano Stefanelli - non potevo immaginare che la notizia dell'inziativa avrebbe fatto il giro del mondo. Quelle calzature, nate per rappresentare l'unione tra le due chiese, riuscirono a realizzare simbolicamente un tema al quale nemmeno la grande politica è ancora riuscita a dare risposta. Insomma, un piccolo gesto in grado di suscitare reazioni nobili e inaspettate, proprio come oggi con le scarpe di Michelle Obama. I toni elevati e universali della first lady mi commuovono e, al tempo stesso, mi inorgogliscono". La storia di Stefanelli è nota. Figlio d’arte, il ciabattino di umili origini ha confezionato le sue prime scarpe importanti per Papa Woitjla, con la speranza di alleviarne le sofferenze fisiche dovute all'età e alla malattia. Da allora è stato un percorso in salita, al servizio dei grandi della Terra. “Di Michelle Obama – racconta Stefanelli - mi hanno colpito il suo impegno umano e sociale, il suo impulso a fare sempre di più per aiutare i più deboli. È una donna che ammiro, per le sue origini,per i suoi obiettivi, per tutto ciò che rappresenta”.