Novara - Estendere il servizio civile anche al settore agricolo, per avvicinare le giovani generazioni alla vita rurale. E’ questa la proposta avanzata dall’on. Gaetano Nastri, coordinatore provinciale Pdl, con un disegno di legge già depositato a Montecitorio. “Anche il Parlamento – dice Nastri – ha chiesto ai pesi membri di adottare norme atte ad attenuare la preoccupante scarsità di manodopera nel settore agricolo e ad arrestare, per quanto possibile, il crescente spopolamento delle campagne. La mia proposta di legge si propone appunto come obiettivo prioritario quello di contribuire ad avviare a soluzione problemi e situazioni analoghi a quelli che hanno ispirato l’iniziativa dell’Unione europea. Se non si invertirà le tendenza all’abbandono dell’agricoltura, con l’invecchiamento degli attuali addetti si rischia che molte aziende siano abbandonate per sempre, con una danno economico e un minore presidio del territorio, utile anche a prevenire il rischio idrogeologico”. Vi è invece, secondo l’on. Nastri, la possibilità di offrire in primo luogo a giovani provenienti dagli istituti professionali, dagli istituti tecnici e dai corsi di laurea a indirizzo agrario di inserirsi in un ambiente conforme agli studi effettuati, utilizzando il patrimonio culturale già acquisito. “Questa possibilità – prosegue il parlamentare Pdl – è data dal servizio civile nazionale da svolgere nel settore agricolo, anche presso la medesima azienda familiare, quando le condizioni della stessa non consentano di sostenere l’onere economico di assumere personale sostitutivo esterno. In tal modo i giovani già preparati per l’attività agricola potranno svolgere una specie di tirocinio in una logica di applicazione delle conoscenze acquisite in ambiente scolastico. Si realizzerebbe così il duplice risultato di un ritorno alla campagna e di un’immissione di forze giovani nell’agricoltura italiana”. La proposta di legge si compone di otto articoli. L’articolo 1 prevede l’istituzione del servizio civile nazionale nel settore agricolo, nell’ambito del servizio civile nazionale di cui alla legge n. 64 del 2001, e stabilisce che il numero massimo degli ammessi sia determinato ogni biennio con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
L’articolo 2 indica i requisiti e i documenti da produrre in allegato alla domanda motivata da indirizzare agli organi competenti dalla Consulta nazionale per il servizio civile con la quale i giovani in possesso dei requisiti prescritti chiedono l’ammissione al servizio civile in agricoltura. Tali domande sono esaminate da una Commissione superiore nazionale composta secondo quanto stabilito all’articolo 3 e che si deve pronunciare entro due mesi dal ricevimento della domanda. Sono previste norme precise per l’individuazione delle aziende ed enti che possono avanzare domanda per ottenere l’attribuzione di giovani ammessi al servizio civile in agricoltura. Si sanciscono i diritti che spettano ai giovani che svolgono il servizio civile in agricoltura sul rispetto dei quali è tenuta a vigilare una commissione regionale. Si riconosce, tra l’altro, che il servizio civile in agricoltura sia valido come periodo di tirocinio pratico-applicativo per i laureandi in materie a indirizzo agrario, forestale o veterinario e per chi deve conseguire l’abilitazione all’esercizio professionale in tali settori.