Novara - Dopo un 2020 in cui l'andamento demografico delle imprese di Biella, Vercelli, Novara e Verbano Cusio Ossola è stato caratterizzato da una forte contrazione sia del numero di iscrizioni che di cessazioni, nel secondo trimestre 2021 le aperture di nuove attività tornano ad allinearsi ai valori pre-pandemia, registrati nel corrispondente periodo 2019. Il numero totale di imprese registrate nel quadrante ammonta a 75.623 unità: in particolare sono 1.053 le nuove imprese che si sono iscritte alla Camera di Commercio nel trimestre aprile-giugno 2021, a fronte delle 624 dello stesso periodo dell'anno precedente e delle 1.078 iscrizioni del 2019. In sensibile calo appare il numero di cessazioni: 578 quelle registrate nel secondo trimestre 2021 (senza alcuna cessazione d'ufficio), rispetto alle 388 del 2020 e alle 911 del 2019. Una contrazione che influenza il tasso di crescita globale delle quattro province dell'Alto Piemonte, pari al +0,63%, dato sostanzialmente allineato a quello regionale e nazionale (rispettivamente +0,73% e +0,74%). Tra i territori emergono alcune differenze: Vercelli segna il tasso di crescita più basso (+0,36%), Novara il maggiore dinamismo (+0,86%), mentre appaiono analoghi i tassi di crescita di Biella (+0,54%) e del Verbano Cusio Ossola (+0,58%). Sempre a livello di quadrante, dal punto di vista settoriale, dopo anni di calo generalizzato, sono le costruzioni a registrare il tasso di crescita più alto (+0,94%), favorite dagli incentivi.
«Il ritorno a una dinamica delle aperture più in linea con il periodo pre-pandemia è certamente un segnale incoraggiante che riflette un aumento di fiducia da parte delle imprese, anche se è ancora presto per parlare di ritorno alla normalità» commenta Fabio Ravanelli, Presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte. «Restano infatti sotto la media degli ultimi anni le cancellazioni, diminuite di oltre un terzo rispetto al secondo trimestre 2019, per effetto delle misure di sostegno messe in atto dal Governo: è ragionevole pensare che numerose imprese, che in altre circostanze avrebbero già cessato l’attività, siano in attesa delle evoluzioni del quadro epidemiologico e del suo impatto economico».