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Ospedali e ambulatori: si torni presto alla normalità

Intanto si registra una seria presa di posizione di ANAP Confartigianato sulla questione pensionati
Adriano Sonzini

Novara - “I malati no Covid-19 devono poter accedere alle visite e alle cure in tempi rapidi”. E’ questo, in sintesi, l’appello che lanciano i pensionati di ANAP-Confartigianato a livello nazionale, regionale e provinciale. “Sappiamo come anche qui nelle province del  Piemonte Orientale si stia lavorando tanto per garantire al meglio l’assistenza – afferma il presidente di ANAP Confartigianato Piemonte Orientale, Adriano Sonzini (foto) – ma il rischio di un allungamento delle liste di attesa è ormai concreto”. ANAP, Associazione dei Pensionati di Confartigianato Imprese, vuole sottolineare come con il ritorno a una quasi normalità, la Sanità rischi il collasso, dopo tre mesi in cui ospedali e ambulatori hanno sospeso tutte le attività, ad eccezione delle cure urgenti e non procrastinabili. Infatti, con la ripresa delle visite specialistiche e screening, gli ospedali sono a rischio di una nuova ondata di pazienti, con malati che necessitano di riprendere controlli e test. In più, ASL e nosocomi stanno riorganizzando le riaperture, tra mille difficoltà e con nuovi percorsi di sicurezza. “Il problema – sottolinea Sonzini– è molto serio, occorre prendere provvedimenti straordinari per ‘smaltire’ l’arretrato. Tra i pazienti che maggiormente hanno bisogno di riprendere il percorso usuale di follow-up e controlli ci sono i malati oncologici e gli anziani. In questi mesi di emergenza, spesso sono state interrotte chemioterapie e visite dirette”. Il discorso non riguarda solo l’Italia. Secondo un’indagine dell’Organizzazione mondiale della sanità condotta in 155 paesi, i servizi di prevenzione e cura delle malattie non trasmissibili hanno subito una grave interruzione da quando è iniziata la pandemia di Covid-19. I servizi sanitari sono stati parzialmente o completamente interrotti in molti paesi e più della metà (53%) ha interrotto parzialmente o completamente quelli per il trattamento dell’ipertensione; il 49% quelli per il trattamento del diabete e delle sue complicanze; il 42% quelli per il trattamento del cancro e il 31% quelli per le emergenze cardiovascolari. I servizi di riabilitazione sono stati interrotti in quasi due terzi (63%) dei paesi. “Occorrono, quindi, direttive omogenee e concrete da parte del Ministero della Salute e interventi mirati da parte del Governo – riprende Sonzini– misure più strutturali e l’impiego di un maggior numero di medici e operatori sanitari, anche se questi vengono da un periodo particolarmente impegnativo”. “Non possiamo permetterci – conclude Sonzini – che alle già tanto numerose vittime del Covid-19 si aggiungano quei pazienti, spesso anziani, che necessitano di visite e cure a cui non viene data una risposta immediata ed efficace”.

Intanto si registra una seria  presa di posizione di ANAP Confartigianato sulla questione pensionati: "Si allarga la povertà tra i pensionati e i provvedimenti assunti dai Governi negli ultimi anni hanno accentuato la disparità fiscale a loro sfavore". E' quanto dichiarato da ANAP Confartigianato. "La perdita del potere d'acquisto delle pensioni dovuta al ridimensionamento, quando non all'azzeramento, della rivalutazione annuale in base all'inflazione, a cui si somma l'aumento della pressione fiscale, soprattutto a livello locale, ha comportato – spiega Adriano Sonzini, presidente ANAP Confartigianato Piemonte Orientale e vicepresidente nazionale vicario  - una svalutazione dei trattamenti che arriva, secondo alcuni studi, anche al 10%.  Nonostante questo, i pensionati sono stati del tutto ignorati dai vari provvedimenti presi dagli ultimi Governi, a cominciare dall’assegno di 80 euro (portato poi a 100) in favore dei lavoratori dipendenti per finire con la recente riduzione del cuneo fiscale, sempre e solo per i lavoratori dipendenti. Sono necessari dunque - ha continuato Sonzini - interventi urgenti per assicurare ai pensionati un trattamento equo che permetta loro di vivere una vita dignitosa, anche perché sempre più pensionati stanno scivolando verso la condizione di povertà relativa, se non in quella assoluta. Non va neppure dimenticato che la pandemia ha ancor più aggravato la situazione degli anziani, che da una parte si sono trovati a sostenere maggiori spese, soprattutto sanitarie, essendo i soggetti più fragili e più colpiti dal virus, e dall'altra si sono trovati spesso a fronteggiare situazioni familiari difficili e a supportare, anche economicamente, i loro figli a cui il Covid ha ridotto gli introiti.  Non si comprende proprio - ha concluso Sonzini - come ben 16 milioni di cittadini siano "invisibili" per la nostra classe politica!"