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Prosegue la ripartenza dell’industria novarese

In ripresa il mercato interno, lieve calo dell’export; prospettive positive per i settori metalmeccanico e tessile-abbigliamento. Incertezza nel chimico; migliora l’alimentare
Il presidente dell'Ain, Fabio Ravanelli

Novara - Prosegue, seppure lentamente, la ripartenza dell’industria novarese. Secondo le previsioni congiunturali elaborate dall’Associazione Industriali di Novara per il secondo trimestre del 2014, riportate integralmente sul sito “www.ain.novara.it”, il saldo tra gli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quelli che sono pessimisti sull’incremento della produzione segna 3,9 punti rispetto ai 3,5 della precedente rilevazione. A fronte di un lieve calo (da 15,2 a 12,6 punti) del saldo tra ottimisti e pessimisti relativo alle attese di esportazione sorprende positivamente l’incremento, da -1,2 a 9,2 punti, del saldo ottimisti/pessimisti riferito agli ordini totali. «Dopo anni di debolezza del mercato interno – commenta il presidente dell’Ain, Fabio Ravanelli (nella foto) – il ritorno in territorio positivo di questo indicatore costituisce una novità davvero importante e che, se confermata dalle prossime rilevazioni, è destinata a consolidare le prospettive di ripresa in molti comparti produttivi».

Anche dal mercato del lavoro giungono i primi, seppur deboli, segnali di miglioramento, con un saldo ottimisti/pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni che ritorna positivo dopo quasi tre anni, salendo da -2,4 a 1,3 punti. La percentuale di imprese che intendono ricorrere alla Cassa integrazione guadagni (Cig) subisce invece un lieve incremento, dal 20,9% a 22,1%. «È il segnale – osserva il direttore dell’Ain, Aureliano Curini – del fatto che, pur in un contesto di lieve miglioramento, l’onda lunga della crisi impatta ancora sul fronte occupazionale».

Le previsioni di investimenti “significativi” delle imprese novaresi si mantengono stabili (28,6% a fronte del precedente 29,1%), mentre gli investimenti “marginali” vengono programmati dal 41,6% del campione, contro il 37,2% di inizio 2014. Aumentano dal 42,4% al 48,7%, invece, le segnalazioni di ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti, con forti differenze tra i comparti che vanno dal 54,8% del metalmeccanico al 14,3% dell’alimentare.

A livello settoriale si confermano stabili i principali indicatori del metalmeccanico, dove però i livelli di produzione attesi risultano insufficienti a invertire tendenze occupazionali ancora negative. Il saldo ottimisti/pessimisti sulle aspettative di produzione cala da 8,6 a 6,5 punti, entrambi i saldi sugli ordini totali ed esteri si attestano a 10 punti (rispetto ai precedenti, rispettivi, -8,6 e 3,1 punti), mentre il saldo ottimisti/pessimisti sulle attese di nuove assunzioni scende da zero a -3,2 punti e le previsioni di ricorso alla Cig salgono dal 22,9% al 25,8% del campione. Sono in aumento le intenzioni sia di investimenti “marginali”, programmati dal 35,5% delle imprese a fronte del precedente 34,3%, sia di investimenti “significativi” (dal 28,6% al 32,3%). Un andamento ancora altalenante nelle previsioni dimostra la grande incertezza presente tra gli operatori del settore chimico, dove il saldo ottimisti/pessimisti sulle attese di produzione scende a zero rispetto ai 23,6 punti del primo trimestre 2014. A livello zero si attestano anche i saldi relativi agli ordini totali e esteri, in precedenza rispettivamente a 29,5 e 23,5 punti. A fronte di previsioni di Cig nulle si confermano positive, per il secondo trimestre consecutivo, le aspettative di allargamento della base occupazionale, il cui saldo ottimisti/pessimisti scende però da 17,6 a 7,7 punti. I programmi di investimenti rimangono su buoni livelli: 38,5% quelli “significativi” e 46,2% quelli “marginali”, a fronte, rispettivamente, dei precedenti 41,2% e 29,4%. Aumentano invece al 50%, dopo un anno di stabilità, le segnalazioni di ritardi negli incassi.

Si confermano positive, per la terza rilevazione consecutiva, le previsioni nel tessile-abbigliamento, dove il saldo ottimisti/pessimisti sulle aspettative di produzione e quello sulle nuove assunzioni si attestano entrambi a 11,1 punti e i saldi sugli ordini totali ed esteri segnano, rispettivamente, +22,2 e +12,5 punti. Le previsioni di ricorso alla Cig calano dal 30% al 22,2%, mentre un terzo delle aziende del comparto ha in programma investimenti “marginali” e quasi un quarto ne effettuerà di “significativi”. Il 44,4% di imprese segnala ritardi negli incassi.

Migliorano, infine, le previsioni nel comparto alimentare, dove risalgono i saldi ottimisti/pessimisti sulle aspettative di produzione, sugli ordini totali e sugli ordini esteri, che si attestano, rispettivamente, a zero, 14,3 e 28,6 punti. A fronte di prospettive nulle sul fronte occupazionale, le intenzioni di realizzare investimenti “marginali” sono segnalate dall’85,7% del campione, mentre il 14,3% ha programmato investimenti “significativi” prima dell’estate.