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Prospettive in peggioramento per l’industria

Previsioni congiunturali 3° trimestre 2024 nelle province di Novara e di Vercelli
Gianni Filippa

Novara - Peggiorano le prospettive dell’industria nelle province di Novara e di Vercelli. Secondo le previsioni congiunturali di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per il trimestre luglio-settembre 2024 (disponibili sul sito www.cnvv.it) il saldo tra la percentuale degli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione è a 4 punti (rispetto ai precedenti 8,9) nel Novarese e a -13,6 punti (rispetto ai precedenti 2,3) in provincia di Vercelli, con una media regionale che cala da 7,7 a -0,1 punti. I saldi ottimisti/pessimisti relativi agli ordini totali e a quelli esteri passano, rispettivamente, da 4,1 a 1,6 e da -3,8 a 2 punti in provincia di Novara, da -4,5 a -17 e da -9,3 a -7,4 punti in provincia di Vercelli (a fronte di una media piemontese che cala, rispettivamente, da 5,6 a -1,1 e da -4,7 a -7,2 punti). Le previsioni di investimenti “significativi” passano dal 32,5% al 35% tra le imprese novaresi e dal 18,6% al 17,4% in provincia di Vercelli (con la media regionale in ripresa dal 24,1% al 25,9%), mentre quelli “sostitutivi” calano dal 47,5% al 41% nel Novarese e registrano un incremento dal 45,3% al 50% nel Vercellese e in Valsesia (la media regionale è in diminuzione dal 49,9% al 46,1%).

«Le tensioni geopolitiche e i tassi di interesse ancora elevati non sostengono ancora un consolidamento della ripresa – commenta il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – anche se i dati relativi alle esportazioni, ancora in crescita da un anno, sono un segnale interessante che dimostra la forza dei nostri territori anche a livello regionale. I dati sugli investimenti, inoltre, denotano la forte attesa per i decreti attuativi del Piano “Transizione 5.0”, destinato a sostenere in modo strutturale la produttività delle imprese, che non possono più essere differiti».

A livello occupazionale il saldo tra ottimisti e pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni cala da 14,6 a 8,9 punti in provincia di Novara e da 3,4 a -1,1 punti in provincia di Vercelli (da 11,6 a 7,3 punti la media regionale), mentre la percentuale delle imprese che intendono fare ricorso alla cassa integrazione rimane stabile al 6,6% nel Novarese e sale dal 13,8% al 16,7% in provincia di Vercelli, con una media piemontese in aumento dall’8,1% al 10,4%. «I dati – osserva il direttore di Cnvv, Carlo Mezzano – sono coerenti con l’incertezza di questa fase, ma continuiamo a registrare le forti difficoltà delle imprese nel reperire manodopera specializzata, per la quale il lavoro ci sarebbe da subito».

La percentuale di imprese che segnalano ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti cala dal 20,3% al 14.3% in provincia di Novara mentre aumenta dal 16,5% al 24,1% in quella di Vercelli, a fronte di una media regionale in calo dal 23,7% al 22%. 

I dati relativi ai principali settori, elaborati in forma aggregata e con media ponderata sulle due province, registrano un calo per attese di produzione e di ordini nel metalmeccanico, nella rubinetteria-valvolame, nel tessile-abbigliamento e, dopo due trimestri molto positivi, anche nel chimico. Migliorano ulteriormente, invece, le aspettative del comparto alimentare.

«È evidente – commenta il presidente di Confindustria Piemonte, Andrea Amalberto – come pesino sulle previsioni per questo terzo trimestre, da un lato le incertezze legate alle varie tornate elettorali appena concluse, ma soprattutto il rallentamento della produzione industriale sia in Francia che in Germania. E trattandosi dei nostri due principali partner commerciali, l’effetto sulle nostre esportazioni e soprattutto sulle filiere dentro cui operano, è immediato. Ciononostante, registriamo un saldo positivo su investimenti e occupazione che indica chiaramente come la vocazione alla crescita delle nostre imprese sia forte. L’aumento del possibile ricorso alla cassa integrazione, che non è mai un segnale positivo, è fortemente collegato alle difficoltà del settore automotive, che è il cuore della nostra manifattura. Industria 5.0 e ulteriori incentivi sul settore auto, sono strumenti a disposizione del Governo, su cui le nostre imprese devono poter contare al più presto».