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Rallenta la crescita dell’export novarese: +1,3% a fine 2012

Novara - Secondo l’Osservatorio sull’export attivato dalla Fondazione Edison in collaborazione con l'Associazione Industriali e la Camera di Commercio di Novara, nel quarto trimestre del 2012 si è registrato un ulteriore rallentamento della crescita delle esportazioni provinciali rispetto ai tre trimestri precedenti. Negli ultimi tre mesi dell’anno, infatti, la crescita tendenziale delle esportazioni della provincia di Novara è stata dell’1,3%, a fronte del +5,2% registrato nel primo trimestre, del +4,7% nel secondo e del +4,4% nel terzo. Il dato è in controtendenza rispetto alla media nazionale, che ha registrato un +4,1% dell’export complessivo rispetto al corrispondente periodo del 2011. Considerando il 2012 nel suo complesso, le performances provinciale e nazionale sono state analoghe, con un export in crescita del +3,7% in entrambi i casi (contro un incremento dell’11,9% nel 2011).

Durante l’anno scorso le sole esportazioni manifatturiere del Novarese sono cresciute del 4,1%, con un valore ampiamente superiore ai 4 miliardi di euro. A livello settoriale è proseguita la robusta crescita dell’export di apparecchi elettrici (+59%) e si sono mantenuti in forte progresso i mezzi di trasporto (+29,4%) e i prodotti della raffinazione (+28.7%). Buona la crescita dell’export dei metalli e prodotti in metallo (+11,8%) e degli alimentari-bevande (+8,6%); i macchinari ed apparecchi sono rimasti in territorio positivo (+3,7%), con la rubinetteria e il valvolame in crescita dell’1,7%. I settori che invece hanno risentito maggiormente del rallentamento della congiuntura economica sono quello del legno e prodotti in legno, carta e stampa (-21,5%, comparto residuale per volumi di export e già in difficoltà nei trimestri precedenti) e quello degli articoli farmaceutici (-14,9%); i prodotti chimici, che rappresentano invece una buona fetta dell’export manifatturiero provinciale, sono apparsi in flessione dell’1,9%. All’interno dell’aggregato “tessile-abbigliamento-pelli-accessori”, che nell’anno è risultato in flessione del 2,7%, l’export di tessuti si è contratto del 23,8%, quello dei filati dell’8,2%; l’export di articoli di abbigliamento, che nell’aggregato rappresentano il comparto principale in termini di valori esportati, si è ridotto del 4%.

«In termini di ripartizione geografica dei mercati di sbocco – spiega Marco Fortis, economista e vicepresidente della Fondazione Edison, che ha coordinato la ricerca – nel 2012 si osserva una lieve riduzione (-1,5% rispetto al 2011) del peso dei mercati della Ue-27, verso cui si sono dirette il 58,5% delle esportazioni manifatturiere novaresi: si è dunque toccato un nuovo minimo nella quota di export diretta verso i mercati Ue, complice il rallentamento della congiuntura economica, più marcato nei Paesi europei. Specularmente è ancora in crescita l’export manifatturiero diretto verso i Paesi extra Ue-27 (+13,2%), che nel 2012 hanno assorbito il 41,5% delle esportazioni della provincia di Novara. Abbiamo registrato un nuovo calo dell’export verso la Germania (-5,3%), che si conferma il principale paese di destinazione dei manufatti novaresi anche se il primato è insidiato dalla Svizzera che nel 2012 si è avvicinata di molto alla Germania per valore assoluto di export manifatturiero: 620,3 milioni di euro (in crescita del +21,5% rispetto al 2011) contro 626,7 milioni per la Germania. IN erza posizione troviamo la Francia (+0,1% rispetto al 2011), con un valore di export pari a 588,2 milioni. Nel 2012 è aumentato considerevolmente l’export manifatturiero novarese diretto verso la Polonia (+23,2%), gli Stati Uniti (+25,5%) e soprattutto la Russia (+49,9%). In flessione, invece, l’export verso il Regno Unito (-3,5%), la Spagna (-3,1%) e il Belgio (-0,9%). Nel quarto trimestre dell’anno si è anche registrato l’ingresso della Turchia nella classifica dei primi 10 Paesi di destinazione dell’export manifatturiero novarese, verso la quale si sono diretti circa 20 milioni: +32,9% rispetto al quarto trimestre 2011. L’export verso il Giappone, che nel terzo trimestre dell’anno aveva sperimentato una crescita eccezionale (+142,9%) rientrando tra i primi 10, nel quarto trimestre flette invece del -32,9%, uscendo dalla classifica».

Anche sul fronte delle importazioni manifatturiere nel 2012 si è registrata una riduzione dalla maggior parte dei principali mercati di approvvigionamento della provincia di Novara. Il dato più evidente è la flessione dell’import dagli Stati Uniti (-49,5%); in forte calo anche l’import dalla Cina (-18,9%), dalla Tunisia (-15,4%) e dalla Germania (-9,4%); di entità minore la riduzione dell’import dal Belgio (-3,3%), dal Regno Unito (-2,4%) e dalla Spagna (-1,6%). In questo quadro Francia e Paesi Bassi rappresentano un’importante eccezione con una rispettiva crescita dell’import del 14% e del 12,9%. In leggerissimo progresso anche l’import dalla Polonia (+0,3%) che dal secondo trimestre è subentrata alla Turchia nella classifica dei primi 10 Paesi di importazione manifatturiera della provincia di Novara. Con riferimento al solo quarto trimestre la Turchia, con 15,5 milioni di euro di import, è tuttavia tornata a superare la Polonia, ma nel complesso del 2012 si mantiene alle sue spalle con 59,6 milioni di import.

L’analisi dell’export manifatturiero della provincia di Novara verso i Paesi “Bric” evidenzia nel 2012 una crescita delle esportazioni del 15,6%, pari a 207,5 milioni di euro in valore. In particolare, l’export di manufatti novaresi è calato del -0,9% verso il Brasile e del -9,2% verso l’India. In forte crescita, invece, quello verso la Russia (+49,9%), che è di gran lunga il principale Paese di destinazione dei manufatti novaresi, con 92,4 milioni di euro di export. Segue la Cina (60,9 milioni) che nell’anno ha messo a segno una crescita pari a solo il +0,4%. In valore, le esportazioni verso il Brasile sono state pari a 28,1 milioni, quelle verso l’India pari a 26,1 milioni. Considerando il solo quarto trimestre 2012, le esportazioni manifatturiere novaresi verso i Bric risultano in crescita del 14,7%, per un valore di 49,6 milioni di euro, dei quali 22,8 diretti verso la Russia, 10 in Cina, 9,4 in Brasile e 7,4 in India.

Per quanto riguarda le principali specializzazioni manifatturiere della provincia di Novara, le macchine di impiego generale (rubinetteria e valvolame) e il tessile-abbigliamento, la ricerca dell’Osservatorio provinciale sull’export riporta quanto segue.

“Nel comparto delle macchine di impiego generale nel quarto trimestre dell’anno si osserva una crescita delle esportazioni pari al +10,5% a livello nazionale e al +1,5% a livello provinciale; considerando l’intero anno, gli aumenti sono rispettivamente del +6,1% e del +1,7%. Ricordiamo nuovamente che il miglior andamento a livello nazionale è dato dal fatto che a tale livello la voce “macchine di impiego generale” include, oltre alla rubinetteria, anche diversi altri tipi di apparecchi meccanici e macchinari, mentre a livello provinciale la voce include quasi esclusivamente la rubinetteria, più sensibile alla crisi nei settori immobiliare ed edilizio. Quanto ai mercati di sbocco, nel 2012 sono aumentate soprattutto le esportazioni verso gli Stati Uniti (+30,1%) e la Russia (+23,6%); quest’ultimo Paese dal secondo trimestre del 2012 occupa saldamente il sesto posto nella classifica dei principali Paesi di destinazione dell’export novarese. Sono poi aumentate considerevolmente le esportazioni verso la Germania (+10,6%), solo lievemente quelle verso la Francia (+1,3%), primo paese di destinazione della rubinetteria novarese. Si è contratto in maniera significativa l’export verso la Grecia (-26,2%), la Svizzera (-16,7%) e i Paesi Bassi (-13,4%); più ridotto il calo dell’export verso la Spagna (-9,7%), il Regno Unito (-5,7%) e il Belgio (-1,9%). Relativamente all’export verso i Bric, nel 2012 è ammontato a 45 milioni di euro, in crescita del +0,5% rispetto al 2011. Nell’anno sono aumentate soprattutto le esportazioni verso il Brasile (+31,1%) e la Russia (+23,6%) che, tra i Bric, è il principale Paese di destinazione dell’export provinciale di rubinetteria e valvolame. Sono apparse invece in flessione le esportazioni verso l’India (-13,3%) e la Cina (-40,9%). Dopo la Russia, che tra i Bric detiene il primato dell’export, con 29,8 milioni di euro di rubinetteria ivi diretta, seguono a distanza la Cina (7,3 milioni), l’India (6 milioni) e il Brasile (2 milioni). Nel solo quarto trimestre dell’anno le esportazioni sono calate del -0,4%, portandosi a 10,8 milioni di euro. A sostenere l’export è nuovamente la Russia verso la quale le esportazioni sono cresciute del +21%, raggiungendo i 7,2 milioni di euro di export. In aumento anche l’export verso la Cina (+9,2%) e il Brasile (+6,9%), dove si sono diretti rispettivamente 1,9 e 0,6 milioni di euro di esportazioni del comparto. In forte flessione l’export verso l’India (-57,7%), che nel quarto trimestre risulta pari a 1,1 milioni di euro”.

“Per quanto riguarda il settore del tessile-abbigliamento, a livello provinciale dopo il rallentamento osservato nel primo trimestre dell’anno (+1,3%), la flessione del secondo (-5,6%) e il più consistente calo del terzo trimestre (-10,6%), nel quarto trimestre la caduta rallenta al -1,6%. A livello nazionale, nel quarto trimestre l’export torna in territorio positivo (+2,4%), dopo la temporanea flessione del -2,7% nel trimestre precedente. Considerando il 2012 nel suo complesso l’export della provincia di Novara risulta in flessione del -4,5%, quello nazionale in progresso di un lieve +0,7%. Quanto ai principali mercati di sbocco nel 2012 si segnala, in particolare, il forte aumento dell’export verso il Giappone (+32,4%), dovuto a un exploit nel terzo trimestre dell’anno (+94,7%), che tuttavia non si è ripetuto nel quarto (+1,5%); la buona la crescita dell’export verso la Turchia (+19,4%) e gli Stati Uniti (+19%); in crescita appare anche l’export verso la Svizzera (+2%), che si conferma il principale mercato di sbocco del tessile-abbigliamento novarese, e la Francia (+0,5%). In flessione, invece, l’export verso il Regno Unito (-19,1%), Hong Kong (-16%), la Tunisia (-15,6%), la Germania (-4,9%) e la Spagna (-2,7%). Si segnala l’uscita del Belgio dalla classifica dei primi 10 mercati di sbocco del tessile-abbigliamento novarese, al quale è subentrato nuovamente Hong Kong. Relativamente all’export verso i Bric, nel 2012 esso è stato pari a 11,5 milioni di euro, in calo del -19,5% rispetto al 2011. Nell’anno sono aumentate soltanto le esportazioni verso la Russia (+37%), che hanno raggiunto i 4 milioni di euro. In forte calo, invece, l’export verso il Brasile (-68,6%), l’India (-36,8%) e la Cina (-25,8%). Quest’ultimo Paese, con 4,6 milioni di euro di export, è, tra i Bric, il principale mercato di sbocco delle esportazioni novaresi di prodotti tessili e abbigliamento, seguito dalla Russia (con i già citati 4 milioni di euro di export), l’India (con 2,5 milioni di euro) e il Brasile (con soli 0,4 milioni). Considerando il solo quarto trimestre, le esportazioni sono calate del -2%; in valore esse risultano pari a 3,3 milioni di euro. Il forte incremento dell’export verso la Russia (+51,3%) non è stato sufficiente a compensare la contrazione dell’export verso gli altri tre Bric: -19,8% la Cina e -6,1% l’India. In valore, nel quarto trimestre del 2012 l’export verso la Russia è stato di 1,3 milioni di euro, andando a superare quello verso la Cina che è stato di 1,2 milioni. Le esportazioni verso l’India sono invece risultate pari a 0,8 milioni di euro”.