Novara - “L’Italia è un paese bloccato. Non cresce. Il Pil pro capite del 2010 è uguale a quello del 2000, la produttività del nostro Paese è più bassa di quella di Germania e Stati Uniti, mentre il costo del lavoro aumenta e la mobilità sociale è quasi inesistente. C'è una forte disuguaglianza tra i redditi e quelli dei figli dipendono da quelli dei padri. Non è più possibile temporeggiare. Servono riforme strutturali che rendano la nostra industria più competitiva”. Lo ha detto il vicepresidente di Confindustria, Gianfelice Rocca, durante il suo intervento all’assemblea dell’Associazione Industriali di Novara, tenutasi nel pomeriggio di lunedì 13 giugno a Novara. “La prima vera sfida da vincere – ha aggiunto Rocca – è quella della crescita e le nostre migliori carte da giocare sono l’export manifatturiero e la conquista di nuovi mercati, puntando fortemente su conoscenza e innovazione. L'industria manifatturiera è la spina dorsale del nostro sistema economico: ci ha garantito lo sviluppo nel passato e sarà la chiave della ripresa nei prossimi anni. Dove il manifatturiero conserva quote di mercato significative è rimasta forte la classe media, dove questo settore ha subito più pesanti ridimensionamenti sono cresciute le disuguaglianze. È tempo di rilanciare l’Italia del fare, l’Italia che valorizza il merito dei suoi giovani. Dobbiamo partire dal territorio per dare alle imprese giovani motivati e preparati e costruire istituti tecnici che siano davvero scuole dell'innovazione manifatturiera. Dobbiamo promuovere – ha concluso Rocca – grandi progetti come l'iniziativa del Club dei 15 Istituti Tecnici dell’innovazione manifatturiera, di cui Novara fa parte, con l'obiettivo di riattivare le collaborazioni e le sinergie che per decenni hanno caratterizzato le “scuole tecniche” e le imprese industriali del nostro Paese. Il futuro è una grande opportunità. Sta a noi coglierla. Sta a noi costruire e non distruggere”.