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Soia, Coldiretti: la zootecnia soffre dell’aumento vertiginoso dei prezzi

Novara - “L’aumento del prezzo della soia e delle materie prime sta causando una grave crisi negli allevamenti del nostro territorio, già colpiti dalla chiusura dei canali di ristorazione, dal rallentamento dell’export e dalla diminuzione del prezzo della carne e del latte. Nell’arco di un anno il prezzo della soia ha invece fatto registrare aumenti almeno del 30%” - spiega Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara - Vco.  “L’emergenza Coronavirus ha premuto l’acceleratore su una crisi già in atto sul fronte delle materie prime nel settore agricolo, specialmente in un Paese come l’Italia che necessita di un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio per le principali merci. Bisogna però rivolgere una particolare attenzione alle speculazioni del mercato, che anche nel precedente lockdown avevano causato gravi ripercussioni sull’attività delle nostre imprese, con il verificarsi di una stortura delle contrattazioni. È quindi sempre più importante favorire la produzione di soia a livello territoriale per “sottrarsi” a queste logiche di speculazione e tenendo conto anche degli alti standard qualitativi che i nostri prodotti devono rispettare. Il Piemonte già produce quasi 20 mila ettari di soia, impiegata soprattutto in ambito zootecnico e la produzione locale può essere incentivata attraverso l’implementazione di progetti di filiera, in collaborazione con il Consorzio Agrario del Nord Ovest, per diventare sempre più indipendenti dall’estero e garantire un’alimentazione sana e trasparente agli animali da allevamento”, conclude Baudo.