Novara - Tariffe per la verifica degli impianti elettrici e di messa a terra proporzionate non alla potenza impegnata ma a parametri oggettivi di impresa, quali superficie dell’impresa e all’articolazione dell’impianto. Questo per evitare che le tariffe, sino ad ora tarate sulla potenza elettrica impegnata, siano effettivamente proporzionali alla dimensione di impresa, evitando che piccole imprese, ma con potenza impegnata rilevante, si ritrovino gravate da tariffe per imprese di più grandi dimensioni. Lo chiede un emendamento presentato al Senato dal senatore Gaetano Nastri, recependo una indicazione di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale.
“Si tratta di un passaggio sostanziale” spiega Amleto Impaloni, direttore di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale “che mira a non gravare le piccole imprese di oneri troppo elevati e comunque non proporzionali alla loro dimensione”.
“Come verificatori tocchiamo con mano quotidianamente questa disparità di trattamento” spiega Ignazio Platini, verificatore della ditta Equa Srl di Fontaneto d’Agogna “con Confartigianato abbiamo deciso di farci promotori di una azione legislativa che sani tale ingiusta applicazione”.
L’emendamento presentato propone che, in alternativa al diverso modo di calcolare le tariffe, “si potrebbe prevedere un tariffario più flessibile che consenta all'organismo incaricato della verifica di applicare costi minori nel caso in cui il criterio della potenza risulti evidentemente sproporzionato e iniquo; inoltre, al fine di sgravare le piccole e medie imprese da ulteriori oneri burocratici, sarebbe opportuno che sia direttamente l'organismo incaricato di effettuare la verifica dell'impianto, e non l'impresa, a trasmettere telematicamente il proprio nominativo all'INAIL”.
“Ringraziamo il senatore Gaetano Nastri per il suo pronto interessamento e per l’emendamento presentato, insieme ad altri, sul tema. Ora auspichiamo che tale posizione trovi il riscontro positivo del legislatore e la modifica sia così approvata ” conclude Impaloni.