Novara - «Tra le riforme messe in campo dal Governo questa rischia di essere la meno efficace. Le aggregazioni bancarie non sono la risposta alla crisi del credito ma solo un favore alla speculazione. Per far crescere il territorio e renderlo competitivo serve finanziare ambiente e innovazione». Questo il commento di Fabrizio Barini coordinatore provinciale degli Ecologisti Democratici al decreto che impone la trasformazione in spa entro 18 mesi alle banche popolari. «Al mercato azionario piacciono le aggregazioni perché provocano aumenti nel breve dei prezzi di Borsa ma ogni operazione di fusione ha dato frutti velenosi che si sono tradotte in un salasso per i contribuenti. I dati dimostrano che è stata proprio la categoria delle popolari ad avere ampliato il credito alle imprese negli anni della crisi» continua Barini.
Una soluzione potrebbe essere quella di tornare all’origine ovvero rifondare la Banca Popolare di Novara. Un soggetto autonomo con un patrimonio inferiore alle soglie imposte dal governo per l’abolizione del voto capitario e la trasformazione in spa che mantenga però un accordo federale con Verona, Lodi e Bergamo per salvaguardare l'esperienza del Banco Popolare.
«Una nuova Banca Popolare di Novara – conclude Barini – che si concentri nel sostegno alle piccole e medie imprese del territorio che vogliono crescere e riconvertirsi in chiave di sostenibilità ambientale e che fanno dell'innovazione il proprio principale vantaggio competitivo»