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Trasporti, consumi energetici e prodotti alimentari

FederConsumatori: "Ecco le voci che provocano aumenti dei costi e difficoltà per le famiglie"

Novara - "Il tasso medio di inflazione per il 2017 - spiegano da FederConsumatori Novara - è stato del 1,2%: 355,20 euro pagati in più da ogni famiglia nell'anno terminato. Trasporti, prodotti energetici e alimentari sono le voci che pesano maggiormente. Già in Agosto denunciammo la gravità del cosiddetto 'Decreto concorrenza ‘del Governo che sanciva provvedimenti a favore dei principali soggetti imprenditoriali operanti anche nel settore energetico; non solo la riduzione degli incentivi a favore delle energie rinnovabili da gennaio '18 prevede che ben il 50% di tali somme vada a beneficio delle imprese maggiormente energivore e solo il restante 50% in riduzione delle tariffe elettriche. Per non parlare dei 'costi impropri' che oggi gravano su una bolletta elettrica: ben il 35% con l’effetto paradossale che questi costi superano quelli della pura parte energetica. Pedaggi autostradali: in 20 anni i costi sono cresciuti del 75%! Il passaggio alla gestione privata ha provocato costi maggiori per gli utenti e i consumi e costituito un vero bancomat per i gestori privati. Il Ministero competente non riesce a modificare il perverso meccanismo di revisione delle tariffe: gli aumenti sono in relazione agli investimenti con un premio sempre maggiore rispetto a quanto speso. Il concessionario più spende e più guadagna ma i parametri che fanno scattare gli aumenti tariffari non sono pubblici perchè ritenuti 'dati sensibili'di società private! Ecco allora dove intervenire: controlli sulle tariffe, revisione dei sistemi di loro definizione, politiche energetiche ecocompatibili, monitoraggio dei prezzi alimentari e realizzazione di panieri di generi primari a prezzi controllati.  Alla luce di tutto ciò la polemica sul costo dei sacchetti biodegradabili appare davvero di poco conto: il costo dei contenitori è sempre stato 'spalmato' sul prezzo dei prodotti e i provvedimenti presi sensibilizzano i consumatori sui costi economici della plastica. Il costo dei sacchetti nella GDO (grande distribuzione organizzata) è stimato in 0,1-0,2 centesimi di euro a pezzo. Vanno invece fermati tentativi di speculazione come in alcune farmacie che impongono prezzi esagerati per contenitori di medicine per i quali non vi obbligo alcuno. Ricordiamo che il 96% dei rifiuti nei nostri mari è rappresentato da plastiche (fonte Legambiente) e i sacchetti ne sono ben il 17%: un dato che appare un ottimo motivo per ridurre sprechi, modificare i sistemi d’imballaggio e le nostre abitudini quotidiane".