Novara - “È partita questa settimana la vendemmia anche in provincia di Novara, dove si comincia, come da tradizione, con l’Erbaluce e si prosegue con i vitigni precoci come Vespolina, Croatina e Uva Rara”, spiega Sara Baudo, Presidente di Coldiretti Novara - Vco. “Dopo la metà del mese si comincerà anche con la vendemmia dei Nebbioli per rosati e vini non da invecchiamento e per fine mese, se il tempo è favorevole, si potranno raccogliere i Nebbioli per i vini da invecchiamento che nelle nostre province hanno tra i nomi più noti il Ghemme e il Boca. Come ogni anno, in alcune zona del Vco le tempistiche di raccolta slitteranno in avanti di qualche giorno per il clima più fresco”.
Il Covid, sostiene Coldiretti, non intaccherà la leadership dell'Italia come principale produttore mondiale di vino. La vendemmia 2020, infatti, dovrebbe toccare i 47.2 milioni di ettolitri, facendo registrare solo l’1% di calo rispetto allo scorso anno, ma confermando il primato produttivo italiano visto che per Francia e Spagna si prevedono rispettivamente 43,4 e 43 milioni di ettolitri.
In Piemonte si stimano 2,7milioni di ettolitri di vino e nelle nostre province si prospetta una produzione in linea con lo scorso anno, nella norma per tutti i vitigni.
“Le punte elevate di caldo in luglio hanno accelerato parecchio il ciclo vegetativo, ma il periodo di raccolta è rimasto in linea con gli scorsi anni anche per via delle numerose piogge di queste ultime settimane, che in qualche caso hanno facilitato qualche attacco da Peronospora. In alcune zone si iniziano ad avere problemi importanti con la Popillia Japonica, insetto ‘alieno’ che ‘defoglia’ le piante. Nonostante queste difficoltà si prospetta un’ottima annata per quanto riguarda la qualità dei vini”, continua Baudo. “La preoccupazione riguarda l’export e le vendite nel settore della ristorazione, dove i nostri vini pregiati trovavano, solitamente, gran parte del loro mercato. Il vino piemontese, proprio per le sue elevate qualità, era particolarmente richiesto in Cina, Giappone, Stati Uniti e Gran Bretagna. Il Covid ha inasprito problematiche commerciali relative alla minaccia, fortunatamente sfumata poco prima di Ferragosto, dei nuovi dazi USA e all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea. Certo, quella di quest’anno è una vendemmia insolita, influenzata dalle misure di sicurezza anti-contagio e dalle difficoltà di spostamento degli stagionali agricoli stranieri, a causa del vincolo della quarantena per i Paesi più a rischio. Per questo abbiamo chiesto alla Regione la possibilità di attuare la ‘quarantena attiva’ che possa semplificare l’iter delle imprese agricole che hanno ormai il tempo contato per procedere ed ultimare la raccolta e continuiamo a ricordare l’importanza di creare voucher semplificati per l’agricoltura, per tutelare i lavoratori e permettere una più facile organizzazione dei lavori stagionali”.