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ZANETTA (FEDERALBERGHI): NEL NUOVO DECRETO ELEMOSINE, NON SOSTEGNI!

Ristori che non coprono neppure gli adempimenti fiscali. “Quest’anno i soldi vanno dati e non chiesti”
Emilio Zanetta

Novara - Riceviamo e pubblichiamo da Emilio Zanetta (foto), presidente Provinciale Federalberghi Novara: “Quest’anno i soldi vanno dati e non chiesti”. Questa dichiarazione del Presidente Draghi faceva ben sperare, quasi come il famoso “whatever it takes”, ma purtroppo la realtà è ben diversa. I Contributi a fondo perduto saranno poco più che una elemosina e non copriranno neppure i costi legati a tassazioni varie, quindi in realtà ancora una volta lo Stato chiede soldi. Se banalmente si dichiara “contributi in base alla perdita annuale del 2020” poi nella realtà si introducono calcoli su base mensile che portano il contributo ad una cifra tra il 3 e il 4% della perdita subita, praticamente nulla (soprattutto paragonato a quanto accade in nazioni vicine, Francia, Germania, Gran Bretagna, dove il contributo è pari a cifre variabili tra il 50 e il 75% della perdita).

Qualche esempio sul nuovo decreto (fonte: elaborazione centro studi federalberghi):

con una perdita di oltre 65.000,00 il sostegno medio sarà circa a 3.000,00 Euro

con una perdita di circa 350.000,00 il sostegno medio sarà circa a 11.000,00 Euro

con una perdita superiore a 1.000.000,00 il ristoro medio sarà di circa 26.000,00 

La sola TARI spesso quota più del doppio del sostegno, L’IMU oltre il triplo.

Ancora una volta lo Stato chiede!

Comprendiamo – sottolinea il Presidente Zanetta – che la coperta è corta e proprio per questo continuiamo a chiedere con forza altro tipo di aiuti:

  • Accesso a finanziamenti ventennali garantiti, incentivando gli Istituti bancari ad erogarli anche per quelle aziende in difficoltà.
  • Accesso al superbonus 110% per ristrutturazione edilizia (ad oggi possibile solo per i privati).
  • Riduzione dei contributi a carico dell’azienda per i lavoratori dipendenti per poter continuare ad assumere anche in crisi di liquidità

Nella nostra Provincia già 3 strutture sicuramente non riapriranno più ed almeno altre 4 sono in forte dubbio se riaprire o chiudere definitivamente.

Non è in questo modo che il turismo (che vale il 13% del Pil) può sopravvivere; in questo modo inevitabilmente morirà lasciando disoccupazione e crisi e aprendo le porte alla criminalità organizzata che certo approfitterà di questa congiuntura negativa.