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Ain lancia l'allarme lavoro nelle attività petrol-chimiche

La preoccupazione del presidente Fabio Ravanelli

Trecate - È allarme-lavoro tra le aziende dell'indotto delle attività estrattive dell'Ovest Ticino: nei territori di Trecate, Romentino e Galliate, esiste un serio rischio per il mantenimento dei livelli occupazionali. È quanto emerso ieri pomeriggio durante un incontro tenutosi nella sede dell’Associazione Industriali di Novara, al quale hanno preso parte numerosi imprenditori e amministratori locali. Negli anni di picco dell’attività estrattiva le aziende che lavoravano per il Centro Olio Eni di Trecate (il primo a essere costruito in Italia, entrato in esercizio nel 1991) erano 28, mentre 14 sono attualmente in fase di sospensione. Gli addetti che, nel pieno della produzione, erano attivi nell’indotto dell’impianto (che va dalla fabbricazione di materiali e apparecchiature di ricambio, alla manutenzione, alla ristorazione, al controllo, con un giro d’affari complessivo di circa 10 milioni di euro) erano oltre 500, mentre oggi sono circa 120.

«Siamo seriamente preoccupati per questa situazione – ha detto il presidente dell’Ain e di Confindustria Piemonte, Fabio Ravanelli – e faremo di tutto per contrastarla, sostenendo ogni opportunità di rilancio produttivo del settore che favorisca lo sviluppo delle attività imprenditoriali e dell’occupazione sul nostro territorio».