Oleggio - La prima cosa che ti colpisce di Alba è l’entusiasmo che emana mentre racconta la sua storia, quasi con gli occhi lucidi, che ti coinvolge e che riesce a trasformare un’intervista in una piacevole chiacchierata a due. Alba, che viene dall’Emilia Romagna, è diplomata come Tecnico dei Servizi Sociali, ma nella vita, nonostante abbia solo 24 anni, ha fatto molto altro; dopo aver seguito un corso come Animatrice Sociale, si è dedicata alla Clownterapia, collaborando con l’associazione VIP (Viviamo In Positivo). «È stata un’esperienza che mi ha cambiato dentro, perché ci hanno insegnato a vedere il mondo sotto un altro punto di vista e a cambiare prospettiva; abbiamo lavorato negli ospedali, con gli anziani, nelle RSA e nei centri di recupero per tossicodipendenti»
Il corso di OSS presso la sede EnAIP di Oleggio Alba l’ha scoperto per caso, grazie a un’amica: ha deciso di fare il test di ammissione ed è arrivata 4°: «dire che il corso è bello scredita la realtà di quello che è veramente stato; i professori hanno lavorato tanto su di noi, cercando di tirare fuori il meglio di ognuno».
A fianco delle ore di teoria, il corso di OSS prevede anche stage in tre diverse aree: sanitaria, socio assistenziale e domiciliare. “Il tirocinio è stata una bella scossa – commenta Alba – perché è il momento in cui devi mettere in pratica tutti gli insegnamenti e non va preso alla leggera. L’area dei domiciliari per me è stata la più dura: è una realtà molto difficile, di impatto molto forte, perché ti ritrovi a dover entrare nell’intimità delle persone e mentre cerchi di farlo in punta di piedi, alla fine ti ci ritrovi catapultato dentro.”
Negli ospedali, invece, cambia totalmente il rapporto con il paziente, che diventa più formale: “la figura dell’OSS in questo contesto è forse più riconosciuta e rispettata, ma viste le continue figure (medici, infermieri) di cui i pazienti si vedono circondati, spesso venivamo un po’ confusi”.
È nell’area delle RSA, invece, che Alba riesce a trovare le maggiori soddisfazioni, tanto che a pochi giorni dall’esame finale (passato a pieni voti) viene chiamata per lavorare alla Fondazione Giuseppe Pariani diOleggio. “Qui raccolgo davvero tante soddisfazioni: quando un anziano ti mette una caramellina nella mano e ti chiede di tenerla come ricompensa per quello che hai fatto per loro, ecco, questo mi ripaga di tutti gli sforzi fatti fino a quel momento”.