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Novamin: dichiarazioni dell’Associazione Industriali

Fabio Ravanelli, presidente Ain

Galliate - «Comprendo – dichiara il presidente dell'Associazione Industriali di Novara, Fabio Ravanelli (nella foto) – tanto le preoccupazioni della popolazione quanto le esigenze di un’azienda in forte sviluppo che vuole ampliare i propri impianti. Per questo motivo ritengo sia corretto attendere che siano gli enti competenti per legge a rilasciare, o meno, le autorizzazioni in materia ambientale relative al nuovo stabilimento della Novamin, che si vuole trasferire dal territorio di Galliate a quello di Biandrate. Come è noto l’Ain è da sempre convinta assertrice e promotrice del principio dello “sviluppo sostenibile” del Novarese, che punta sulla contemporanea realizzazione delle tre variabili della crescita economica, della tutela dell’ambiente e della promozione sociale. Non riteniamo possibile che anche solo una delle tre variabili possa essere perseguita a scapito delle altre due e, pur sapendo che questo principio è molto facile da enunciare ma non sempre semplice da perseguire, riteniamo che questa sia la strada da percorrere, soprattutto in un momento, come l'attuale, in cui lo sviluppo economico e occupazionale del nostro territorio è un fattore irrinunciabile».

«Data la delicatezza della questione – aggiunge il direttore dell’Ain, Aureliano Curini – ritengo fondamentale che non si prescinda dalle normative e dalle procedure in vigore. Esistono, come tutti sanno, leggi molto rigorose in materia ambientale e qualificati organismi preposti a farle rispettare, i quali eseguono controlli capillari e cui spetta esprimersi nel merito. Mi sembra, però, contro il buono senso e il buon gusto, in quanto poco rispettoso delle vite umane che sono state perse, paragonare una piccola azienda di fertilizzanti all’Ilva di Taranto o all’Eternit di Casale Monferrato. Auspicando che non vi siano preclusioni di principio nei confronti di nuovi insediamenti produttivi nel Novarese invito le forze politiche e gli amministratori di tutto il territorio ad adottare un atteggiamento il più possibile responsabile e lungimirante».