Cameri - Riceviamo e pubblichiamo da Simone Gambaro e dalla lista civica Vivi Cameri (minoranza): "La Sig.ra Adriana Fabris lascia il Comune di Cameri dopo 38 anni di servizio. La lista Vivi Cameri vuole salutare e ringraziare la Sig.ra Adriana Fabris per la seria e responsabile collaborazione profusa in questi anni: non solo con la giunta Monfrinoli ma con tutte le amministrazioni comunali che ci hanno preceduto. Quando un dipendente, dopo 38 anni di servizio presso lo stesso Ente ed alla soglia del pensionamento, decide di terminare la sua carriera in un altro comune ci induce a pensare che sià avvenuto qualche cosa a noi incomprensibile e che ci lascia perplessi. L’ufficio Tributi da lei coordinato è sempre stato efficace ed efficiente, pronto sempre a dare risposte ai cittadini anche in quella materia molto delicata come le tassazione, oggi oggetto di tante contestazioni e reclami. Le soluzioni sono state sempre trovate, la conoscenza della realtà catastale territoriale profonda e sempre aggiornata, situazione spesso invidiata da altri comuni che incontravano difficoltà per l’applicazione dell’ ICI poi IMU, TARES, TASI. Ha assunto, nel 2009, nell’ottica del suo arricchimento professionale ed al servizio del suo Ente l’impegno di occuparsi del settore ragioneria, lavorando a stretto rapporto con l’assessore al bilancio ed il revisore dei conti per portare nuovamente il comune ad essere virtuoso nell’anno 2010, dopo il doppio sforamento del Patto di Stabilità causato dalla pessima gestione economica della giunta Crespi. Ma nonostante tutto ciò se ne è andata, o meglio l’hanno lasciata andare dopo averle tolto il ruolo di Posizione Organizzativa: forse la meritocrazia davvero non paga. Questa Amministrazione ha una visione diversa di come riorganizzare il personale e di come valorizzarlo, tra breve si assumerà per l’ufficio segreteria (mobilità da altro ente) - area che noi avremmo unificato per ridurre i costi delle posizioni organizzative - ma la logica del buon governo è superata da altri pensieri… speriamo non sia come già visto in passato all’insegna dell’imbarazzante parentopoli, atto secondo".