Novara - In questo periodo, consapevole delle difficoltà che i giovani incontrano quotidianamente nella ricerca di lavoro e della necessità per le imprese, anche piccole e medie, di investire sulle risorse umane, in ricerca e innovazione, AlmaLaurea ha deciso di dare un segnale positivo. Il Consorzio, con le sue 64 Università aderenti che rappresentano quasi l’80% dei laureati italiani, ha deciso di mettere a disposizione la banca dati di un milione e 800mila curricula aggiornati di neolaureati, laureati con esperienza e diplomati: giovani che hannostudiato, anche all’estero, che hanno partecipato a stage e tirocini, che parlano inglese, ma anche arabo e cinese, che hanno conoscenze informatiche, ingegneri ed esperti di beni culturali, analisti finanziari, informatici, fisici, giuristi e comunicatori, tecnici e periti. Uno strumento per aiutare le imprese, piccole e grandi, e gli studi professionali a riposizionarsi sul mercato locale e internazionale.
AlmaLaurea offrirà alle imprese, enti pubblici e studi professionali, senza oneri, i servizi di ricerca e di selezione del personale. In particolare, fino al 20 gennaio 2012 le aziende, anche piccole e medie, gli enti e gli studi professionali potranno di pubblicare gratuitamente sul sito di AlmaLaurea una proposta di offerta di lavoro per neolaureati, diplomati o laureati con esperienza. Per aderire all’iniziativa: www.almalaurea.it
La proposta corre via Internet, su You Tube, affidata a un messaggio video del direttore Andrea Cammelli visibile anche sul sito di AlmaLaurea.
“Stiamo attraversando una crisi robusta, per uscirne dobbiamo investire di più e meglio sui giovani, risorsa sprecata in questo Paese. Siamo convinti che mettere un laureato o diplomato capace e formato nel motore della propria azienda serva a vincere la sfida dello sviluppo del Paese– dichiara Andrea Cammelli, professore di statistica dell’Università di Bologna e direttore di AlmaLaurea - Ci sembra questo il contributo più importante che le università, con AlmaLaurea, possono dare alla ripresa. Sappiamo bene che la situazione è difficile, ma non dimentichiamo mai che anche nelle situazioni di carestia il contadino taglia su tutto, ma non sulla semina. I giovani rappresentano il futuro sul quale investire”.