Casale Monferrato - «Solo facendo squadra, lavorando insieme, si può essere all'altezza della sfida nel mondo globale. Voi che insegnavate con le vostre squadre a giocare a calcio nella prima metà del secolo scorso potete oggi insegnare alle imprese e alle loro rappresentanze associative a giocare bene unite nella competizione. Per diventare più forti e far vincere il Made in Italy nel mondo. Viva Alessandria, viva Novara, viva Vercelli e viva l'Italia». Sono le parole conclusive del messaggio che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha inviato all'Assemblea generale annuale che le associazioni industriali del sisetma Confindustria di Alessandria Novara, e Vercelli Valsesia hanno organizzato ieri in forma congiunta a Casale Monferrato, per sancire un’importante tappa del processo di aggregazione che il 28 luglio scorso ha portato alla costituzione di “Confindustria Territoriale Piemonte Orientale”, la realtà associativa che dalla seconda metà del 2018 acquisirà le strutture e la rappresentanza delle tre organizzazioni imprenditoriali, diventando la seconda organizzazione confindustriale in Piemonte, con circa 1.200 aziende associate e 60mila dipendenti. Il messaggio di Renzi è stato letto all'apertura dei lavori assembleari, svoltisi al Teatro comunale di fronte al presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, e a centinaia di imprenditori, autorità e stakeholder delle tre province.
«Ci troviamo oggi – ha detto nel suo intervento il presidente di Confindustria Alessandria Luigi Buzzi – ad una tappa importante del percorso di aggregazione delle tre associazioni industriali di Alessandria, Novara e Vercelli intrapreso verso la nuova Confindustria territoriale del Piemonte Orientale. Confindustria Alessandria, fin dal 1903 nelle sue diverse evoluzioni, esercita una ormai ultrasecolare rappresentanza delle industrie di questa provincia. In un mondo che evolve rapidamente e ci pone davanti a sfide sempre più complesse, pur preservando la storia e la tradizionale attenzione al nostro territorio, vogliamo dare la giusta risposta alle esigenze delle nostre imprese. Con questa aggregazione portiamo un messaggio concreto e positivo di rinnovamento, dimostrando che i “campanilismi” possono essere superati. Le caratteristiche di eccellenza del nostro tessuto manifatturiero potranno ancor più rafforzarsi ponendo a fattor comune le peculiarità proprie dei tre territori, nell’ottica di crescita continua che ci impone la competizione globale. L’obiettivo di questa intesa è di condividere una rappresentanza più efficace attraverso un percorso di razionalizzazione organizzativa all’interno di un nuovo ed unitario soggetto associativo, con la finalità di migliorare sia il livello di efficienza dei servizi erogati sia l’incidenza dei costi relativi alla struttura associativa».
«Il progetto di aggregazione – ha osservato il presidente dell’Associazione Industriali di Novara, Fabio Ravanelli – costituisce una tangibile testimonianza di quanto l'imprenditoria continui a essere un imprescindibile punto di riferimento per tutti i percorsi che siano orientati alla crescita e al miglioramento. Il percorso che stiamo costruendo insieme ha un grande valore anche dal punto di vista dell’esempio che il nostro sistema associativo riesce a dare al mondo politico e all'intera società, in una fase così delicata e importante per il nostro Paese, nella quale è doveroso essere promotori e protagonisti di “best practices”. Stiamo fornendo un concreto esempio di dedizione a quel “bene comune” che è costituito dalla crescita economica e sociale del territorio, dimostrando la capacità di realizzare iniziative inedite e coraggiose per affrontare il futuro con strumenti sempre più innovativi ed efficaci. In un Paese in cui è ancora poco sviluppata una “cultura dell’innovazione”, a tutti i livelli, noi imprenditori stiamo mostrando di sapere come innovare, come cambiare, come crescere. Oggi, più coesi e più forti, stiamo fornendo la migliore e più concreta prova della volontà e della capacità di cambiare in meglio, in una prospettiva di sempre maggiore efficienza e unità, nell’interesse delle nostre aziende e del contesto in cui operano».
«Oggi – ha sottolineato il presidente di Confindustria Vercelli Valsesia, Giorgio Cottura – di fatto debutta in società Confindustria Territoriale Piemonte Orientale, che tra meno di due anni diverrà il soggetto di rappresentanza delle imprese di questi territori. Già oggi le tre associazioni stanno collaborando nell’ottica di procedere verso un’organizzazione unitaria. Nella nuova associazione, dove ho l’onore di presiedere il Comitato di progettazione, con la collaborazione degli amici Luigi Buzzi e Fabio Ravanelli e di alcuni imprenditori, stiamo lavorando per cercare di immaginare come saranno le aziende del futuro e le loro esigenze a cominciare da Industria 4.0, una rivoluzione per le nostre aziende, di fatto un appuntamento imprescindibile e non più rinviabile per il comparto manifatturiero. Le nostre tre province sono caratterizzate da molte affinità, dalla presenza di industrie all’avanguardia e comparti produttivi di eccellenza internazionale. Andando a scavare nella storia, significative sono le opere e le strutture che le accomunano. Penso, in particolare, al Canale Cavour che lo scorso 23 aprile ha compiuto 150 anni e che attraversa ed alimenta le campagne risicole dei tre territori, costruito in meno di tre anni grazie all’ingegno e all’operosità delle donne e degli uomini che vi abitavano e vi lavoravano. L’opera è il chiaro esempio che, con la definizione e la condivisione di obiettivi è possibile raggiungere i traguardi più ambiziosi».
Un applauso ha confermato il consenso degli imprenditori presenti al progetto di unificazione, di cui il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, si è dichiarato «molto soddisfatto». «Avete fatto – ha aggiunto rivolgendosi a Buzzi, Cottura e Ravanelli – questo passo insieme, con orgoglio, con una visione comune e con una identità culturale che esprime la tendenza di quello che sarà il futuro di Confindustria».
Confindustria Territoriale Piemonte Orientale, che migliorerà e arricchirà i servizi e le attività in tutte le sedi territoriali, esprime lo spirito della “Commissione Pesenti” di riforma del sistema confindustriale. Il percorso di aggregazione, che prevede un periodo transitorio suddiviso in due fasi, dal 2016 al 2018 e dal 2018 al 2020, viene coordinato da un apposito Comitato di progettazione e prevede la pariteticità di rappresentanza dei tre sodalizi imprenditoriali, il mantenimento e la valorizzazione del presidio dei tre territori provinciali e l’adesione alla volontà aggregativa del sistema Confindustria. La definitiva integrazione delle strutture si realizzerà nel 2020, con la prima elezione di un presidente senza vincoli di provenienza territoriale.
Secondo uno studio realizzato dalla Fondazione Edison che è stato presentato durante l'assemblea, nel calcolo del valore aggiunto totale, riferito ai dati di fine 2013, dei settori economici del Piemonte, l'aggregazione dei territori di Alessandria, Novara e Vercelli Valsesia vale circa 23 miliardi di euro, pari al 20,9% dell'economia piemontese, e si situa al 14mo posto in Italia. Sul totale del Piemonte la macroarea è pari al 24% del valore aggiunto della manifattura e al 23,6% di quello delle costruzioni (7,12 miliardi il totale del valore aggiunto prodotto dall'industria, di cui 5,13 miliardi della manifattura). «Forte, nell'area – ha spiegato il vicepresidente della Fondazione Edison, Marco Fortis, illustrando la ricerca – è anche il progresso dell'export complessivo, salito del 28% tra il 2008 e il 2015, a fronte di una media regionale del 21% e nazionale del 12%». L'aggregato di Alessandria, Novara e Vercelli Valsesia, in base al censimento del 2011, si colloca tra le più importanti province italiane per addetti (89mila) e unità locali (9mila): è l'11mo territorio in Italia per numero di addetti nel settore manifatturiero, il 12mo per numero di unità locali e il settimo per export manifatturiero. Tra le province piemontesi è il secondo territorio per export manifatturiero, con un valore pari a oltre 12 miliardi (dopo Torino, con 22,5 miliardi) ed esporta soprattutto macchine e apparecchi (2,3 miliardi), prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (1,2 miliardi), prodotti alimentari, bevande e tabacco (1,1 miliardi), metalli di base e prodotti in metallo (1 miliardo).