Vercelli - “100 anni fa si parlava della lotta contro le acque, oggi pariamo della lotta contro la mancanza d’acqua: un cambio di scenario che richiede un cambio di passo e delle decisioni rapide. Se perdiamo l’89% dell’acqua piovana, il piano invasi che Coldiretti ha studiato e progettato con Anbi deve essere la priorità e deve diventare operativo nel più breve tempo possibile. Auspichiamo, quindi, che questo Governo possa colmare il ritardo accumulato dai precedenti e dare concretezza alle progettualità”. E’ quanto ha affermato Coldiretti Piemonte con l’intervento del presidente, Roberto Moncalvo, al convegno “100 anni di bonifica”, organizzato da Anbi nazionale e regionale con Ovest Sesia a Vercelli.
Quello appena terminato è un inverno che si classifica, dal punto di vista climatologico, come il quinto più caldo a livello planetario con una temperatura combinata della terra e della superficie degli oceani superiore di +0,90 gradi la media del ventesimo secolo, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Noaa, il National Climatic Data Centre.
In Piemonte, l’Autorità di bacino del Po segnala piogge diminuite dell’85%, il riempimento del Lago Maggiore è al 40% con l'ente regolatore che conferma la scarsità di risorsa nei bacini di valle come mai negli ultimi 16 anni.
“La preoccupazione è alta perché con il grande fiume Po a secco è in dubbio la produzione di 1/3 del Made in Italy a tavola che proviene proprio dalla Pianura Padana e per quanto riguarda il nostro territorio è a rischio la produzione risicola di cui siamo i leader in Italia e non solo – affermano il Presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e il Direttore Luciano Salvadori - Difendere la nostra risicoltura significa anche difendere le risorse idriche. La mancanza di precipitazioni sta condizionando le scelte delle aziende agricole che si stanno spostando da mais e riso verso colture come soia e frumento. Per questo, guardando alla campagna agricola che sta per avviarsi, è necessario gestire le riserve d’acqua in modo oculato, con responsabilità da parte di tutti i gestori dei bacini, dando priorità a garantire l’acqua potabile, quella per l’agricoltura e, in subordine, quella per la produzione di energia idroelettrica”.