Torino - Una cifra complessiva di 250 milioni di euro per favorire l'accesso al credito delle piccole e medie imprese ed aiutarle così a sostenere gli investimenti e risollevarsi dalla crisi. La Giunta regionale mette in campo interventi straordinari per garantire prestiti all’1%, in alcuni casi anche a tasso zero, mediante l'utilizzo coordinato di fondi BEI, Cassa Depositi e Prestiti e strumenti propri. La novità importante, oltre ai tassi favorevoli, è l’elevazione della quota di intervento pubblico fino all’80% dell’importo erogato. Sono questi, in sintesi, i contenuti del Piano sul credito, varato a seguito dell’ulteriore aggravarsi della situazione di crisi che ha visto anche in Piemonte il mercato del credito registrare un significativo peggioramento, una dinamica negativa che ha condizionato soprattutto le realtà di piccole dimensioni.
“La priorità deve essere quella di far ripartire l’economia del nostro territorio - ha sostenuto il presidente della Regione, Roberto Cota, durante la presentazione dell’iniziativa - e la Giunta sta lavorando attraverso misure specifiche proprio in questa direzione. Una politica economica depressiva, fatta soltanto di aumento della pressione fiscale, non può che aggravare le difficoltà delle nostre piccole e medie imprese, che si attendono invece un alleggerimento delle tasse e un aiuto per poter ripartire. Noi come Regione siamo stati fin dal primo giorno al loro fianco e con questo piano diciamo con forza che ancora crediamo nelle loro capacità. Spero che l’appello che da più parti giunge nel mettere in campo subito misure per la crescita non rimanga inascoltato”.
La prima tranche di fondi BEI, dell’importo di 25 milioni di euro, verrà destinata al finanziamento della misura dei prestiti partecipativi, relativamente alle imprese in lista d’attesa. Grazie al coinvolgimento operativo di Unioncamere Piemonte a seguito di specifica intesa, il tasso di interesse in questo caso sarà portato a quota zero. “E’ una delle misure che meglio aveva funzionato del Piano straordinario per l’occupazione, un motivo in più per tornare a investire proprio su questa tipologia di aiuto - ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo economico, Massimo Giordano - Con il nostro Piano sul credito rendiamo disponibili prestiti ad un tasso che definire vantaggioso, di questi tempi, è certamente riduttivo. Abbiamo ricevuto moltissimi input a intervenire in questo senso. Nei mesi scorsi, com’è noto, abbiamo concentrato gli sforzi e superato alcune difficoltà burocratiche per portare a casa il finanziamento dalla Bei e, in seguito, abbiamo firmato un apposito protocollo con la Cassa Depositi e Prestiti. Ora possiamo partire, consapevoli di aver messo a disposizione delle nostre aziende una significativa opportunità”.
La parte restante di fondi BEI verrà destinata a diverse linee di intervento, tra cui i distretti industriali (10 milioni), la misura “Più sviluppo” del Piano Occupazione (30 milioni), sostegno al settore automotive e aerospaziale (70 e 20 milioni), l’aiuto alle imprese del settore turistico (10 milioni), misure per l’energia (25 milioni). Nuove linee di intervento potranno essere individuate e messe a punto in seguito, sulla base dell’andamento dei vari provvedimenti. Contestualmente proseguiranno le attività di coordinamento con Cassa Depositi e Prestiti per l’operatività nazionale, e quindi regionale, del fondo destinato alle Regioni per la ricerca e l’innovazione.
Massimo Feira, presidente di FinPiemonte, ha poi sottolineato come sia diminuito il numero delle aziende che hanno chiesto finanziamenti proprio per via del loro stato, in molti casi disastroso: “Nei primi 7 mesi del 2011 sono state 550, nello stesso periodo nel 2012 sono diventate 340, e sono scese anche le richieste di apertura di nuove imprese, passate da 467 nei primi mesi dello scorso anno a 323 quest'anno”.
Sempre a supportare le imprese piemontesi nell’accesso al credito bancario, a breve verranno riavviate le misure su “Fondo di riassicurazione pmi” e “Smobilizzo crediti vantati verso la Pubblica amministrazione”, finalizzate a garantire pronta liquidità.