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POSTA A GIORNI ALTERNI IN ALTRI 276 COMUNI

Dal primo aprile al via la seconda fase. L’Anci: “No a comuni di serie A e B”

Torino - “Dopo che il TAR del Lazio ha ascoltato con attenzione le nostre ragioni non ci resta che attendere. Tuttavia, considerata la rapidità nella scansione delle tappe processuali, siamo convinti che la questione non sia stata affatto sottovalutata”. Andrea Ballarè, presidente di Anci Piemonte e sindaco di Novara, esprime cauto ottimismo a conclusione del processo promosso dall’Anci e da 41 comuni delle province di Cuneo, Asti e Alessandria contro la consegna della posta a giorni alterni. Intanto, in attesa della sentenza che dovrebbe arrivare nelle prossime settimane, altri 276 comuni piemontesi si preparano ad affrontare l’avvio della seconda fase della ‘postalizzazione’ a giorni alterni, che partirà il 1° aprile. “Ed è per questa ragione che noi andiamo avanti – spiega Gianluca Forno, vice presidente di Anci Piemonte – ai giudici del Tar abbiamo voluto manifestare la mancanza di qualsiasi proposta transattiva da parte di Poste, ora speriamo nel buon esito del ricorso e contiamo di affermare un principio che va oltre gli interessi locali, dato che il processo di riorganizzazione riguarda tutta Italia e ovunque si stanno registrando proteste e levate di scudi”. Tuttavia, con 780 comuni coinvolti su un totale di 1206, il Piemonte resta la regione più colpita dal provvedimento. Di fronte ai disagi che dal 1° aprile interessano anche centri di medie dimensioni, l’Anci regionale torna a ribadire la propria disponibilità al confronto, auspicando nella revisione della libera. “Al di là dell’azione giudiziaria – concludono Ballarè e Forno – nei giorni scorsi abbiamo chiesto al ministro per gli affari regionali Enrico Costa che il governo si faccia carico della questione, siamo aperti al dialogo perché vogliamo evitare che in Piemonte si creino comuni di serie A e di serie B ”.