Corbetta - Riceviamo da Filippo Sansottera, consigliere comunale e capogruppo del Pd in Comune a Trecate, delegato a studio e contrasto del fenomeno delle criminalità organizzate: "Lo scorso mercoledì 16 ottobre ho partecipato ad un incontro sulla legalità a Corbetta (MI) insieme al presidente dell’associazione culturale trecatese “Volta La Carta”, Antonio Roma, col quale ho avuto l’onore ed il piacere di condividere il tavolo dei relatori insieme a don Aniello Manganiello, per 16 anni parroco a Scampia, sempre schierato in prima fila per la legalità, contro la camorra e per i diritti dei più deboli. La serata, oltre che notevolmente partecipata, si è svolta in un momento molto particolare: la mattina precedente, infatti, è giunta la notizia dal Consiglio Dei Ministri che “Al fine di consentire le operazioni di risanamento delle istituzioni locali, nelle quali sono state riscontrate forme di condizionamento della vita amministrativa da parte della criminalità organizzata, il Consiglio ha deliberato, su proposta del Ministro dell’interno, lo scioglimento dei Consigli comunali di Sedriano (Milano) e di Cirò (Crotone)” . (CDM n. 30, 15 Ottobre 2013). Proprio in una serata in cui si è discusso di legalità con testimonianze da ogni fronte, dalle numerose presenze cattoliche, all’associazionismo ed alla Pubblica Amministrazione, ci si è ritrovati ancora una volta a fare i conti con la realtà: per la prima volta l’Amministrazione di un Comune lombardo veniva sciolta per mafia. In questo caso, a soli 20 km da Trecate e perfino a soli 5 dalla stessa Corbetta. In pratica un macigno precipitato dietro casa nostra. Un provvedimento così grave deve rinnovare , se ancora ve ne fosse bisogno (ma pare ve ne sia), la riflessione sul fatto che il problema delle criminalità organizzate non può più essere sorvolato o non trovare posto in cima ad ogni agenda politica, anche nei piccoli Comuni. Anche al nord. Anche sul nostro territorio. Tutto ciò non è più in discussione e bisogna operare di conseguenza: perchè non affrontare il problema non equivale a risolverlo: significa ignorarlo sino a imbattersi in notizie del genere, che paiono sempre così lontane dalla nostra quotidianità e che al contrario, volta dopo volta, sono sempre più vicine. E lasciano solchi sempre più profondi. Ma per incidere davvero in una problematica così radicata e complessa, è necessario che ciascuno di noi avverta il bisogno di sentire il problema come proprio, come una piaga che affligge la collettività e quindi tutti coloro che ne fanno parte. Un episodio così critico può e deve essere un serio argomento di riflessione per tutti, i costi per la collettività di una corruzione così virulenta e quasi indisturbata, che ha già ampiamente intaccato e sfibrato il tessuto sano del Paese, non sono più sostenibili".