Arona - Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta del sindaco di Arona Alberto Gusmeroli, ricca di spunti interessanti su cui riflettere: "Per l’ennesima volta non siamo un paese normale… Se fossi un cittadino di Varallo Pombia sarei arrabbiato, anzi furente… ma come il mio Comune per una causa persa con la società del gas ed un risarcimento di circa 5 milioni di euro “viene fatto fallire”, ma il bilancio al netto di questo fatto straordinario è sano e a causa del “fallimento” a tutti i VaralPombiesi gli tocca pagare per 5 anni tutte le tariffe al massimo e... il Comune di Roma che ha uno squilibrio di Bilancio strutturale, cioè ogni anno si crea un buco aggiuntivo di 800 milioni di euro, viene salvato. Gli aiuti al Comune di Roma li paghiamo, per intenderci, da Aosta a Gallipoli e Otranto cioè tutti noi. E allora sarebbe giusto sapere: ma la Corte dei Conti del Lazio cosa sta facendo da decenni per controllare i Bilanci del Comune di Roma, non si è mai accorta di nulla… la Corte dei Conti del Lazio ha intenzione di chiedere “conto” non solo ai politici del Comune di Roma, ma ai Revisori dei Conti, ai dirigenti degli Uffici Ragioneria del Comune... vi è una qualche intenzione di perseguirli? Parliamo di decine e decine di persone succedutesi negli anni che facevano e fanno quello di mestiere! Oppure è la solita storia all’Italiana in cui paga Pantalone e... Pantalone siamo tutti noi tranne chi ha creato il disastro? La storia del decreto Salva Roma è talmente incredibile e ingiusta che sembra un'altra storia incredibile quella della FIAT: era sull’orlo del baratro negli anni dal 2000 al 2003, stava per fallire e lo Stato (cioè noi cittadini) per anni ha dato a piene mani: incentivi alla rottamazione, cassa integrazione e pre-pensionamenti, non chiedendo nulla in cambio e la Fiat nulla ha restituito, come nulla sicuramente restituirà il Comune di Roma. Come è stato fatto fallire il Comune di Varallo Pombia così sono stati lasciati fallire migliaia di piccole imprese e piccoli artigiani in tutta Italia e la Fiat, con il plauso di molti politici, ha potuto andarsene, mentre i piccoli imprenditori e artigiani sono qui a “sputare sangue” per sopravvivere esattamente come i cittadini di Varallo Pombia. Ebbene se vogliamo cominciare ad essere un Paese normale in primo luogo: prima di Salvare un Comune si individuano i responsabili e si puniscono, magari impedendogli di ricandidarsi o di fare quel mestiere (Revisori dei Conti e funzionari della Ragioneria), in secondo luogo: “Varallo Pombia” deve essere trattata come Roma. E poi soprattutto quando si danno dei soldi per salvare un Comune, che sia Roma, Napoli, Alessandria o Varallo Pombia, quel Comune in X anni li dovrà restituire a tutti noi… viceversa oggi viene messa una toppa ingiusta e discriminante e domani siamo da capo e chi paga non può essere sempre Pantalone!"