Orta San Giulio - “I disagi riscontrati dai cittadini di Orta San Giulio rappresentano l’ennesimo esempio di come la carenza di medici di medicina generale sia ormai un’emergenza in Piemonte”. Lo afferma il vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio Regionale, Domenico Rossi, che ha interrogato sulla cessazione dell’attività del medico di base di riferimento della comunità avvenuta senza preavviso in data 29 giugno 2023. “La peculiarità di Orta rende la situazione ancora più delicata: buona parte della popolazione è composta da persone anziane e la disponibilità di medici solo al di fuori del territorio comunale ha creato forte preoccupazione; l’ambulatorio della frazione di Legro offriva un’ora di apertura per un solo giorno alla settimana; sul territorio comunale insistono la Comunità Monastica delle suore Benedettine “Mater Ecclesiale”, collocata sull’Isola di San Giulio, l’istituto Maria Ausiliatrice, Casa Madre Mazzarello, che ospita suore anziane che necessitano di assistenza, e la RSA Villa Serena” aggiunge il consigliere Dem precisando che “sono ormai decine le emergenze simili riscontrate negli ultimi anni in tutto il Piemonte”.
“Una situazione che ben conosciamo e denunciamo da tempo perché i dati sono disponibili già dal 2017. Nel 2025 in Piemonte circa 270mila cittadini rischiano di rimanere senza medico di base e solo il 50% degli assistiti troverebbero spazio presso un medico subentrato” spiega Rossi. “E quali sono le risposte della Regione? Solo interventi palliativi”.
Il caso di Orta è emblematico. La Regione risponde che ci sono altri medici sul territorio, che l’ASL ha fornito precise indicazioni ai cittadini con un comunicato stampa, che sono stati pubblicati dei bandi per la copertura del servizio presso la RSA… le difficoltà sembrano superate, peccato che ogni azione sia avvenuta dopo la mobilitazione dell’amministrazione e dei cittadini secondo quanto riferisce il Sindaco di Orta.
“La risposta della giunta è insufficiente. Non basta metterci una pezza - commenta Rossi - occorre prevenire le criticità e pianificare interventi strutturali. Alcuni li suggeriamo da tempo dai banchi dell'opposizione: lavorare a un piano straordinario di assunzioni e borse di studio regionali che diminuisca l’effetto della gobba previdenziale nei prossimi anni; potenziare la figura dell’infermiere di comunità poiché non tutto ciò che serve al paziente deve farlo un medico; migliorare la comunicazione tra ASL e Sindaci che troppo spesso non ricevono risposte adeguate e puntuali, aprire un tavolo di confronto permanente tra assessorato regionale e ANCI su questo tema”.
“I Medici di Medicina Generale sono un perno essenziale ed insostituibile del sistema sanitario nazionale perché rappresentano il primo riferimento per la salute dei cittadini, in particolare per la presa in carico dei malati cronici e per il funzionamento della case di comunità. Non possiamo permetterci di non gestire la carenza di medici di base con una precisa pianificazione per fornire il miglior servizio possibile ai piemontesi” conclude Rossi.