Borgomanero - Proprio nel giorno dei funerali di Fabiana Luzzi, la diciassettenne uccisa barbaramente qualche giorno fa dal suo fidanzato, è stato ratificato all’unanimità dalla Camera la Convenzione di Istanbul. Questa convenzione è un documento promosso dal Consiglio d’Europa e prevede l’impegno degli stati alla "prevenzione e lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica". L’Italia, con 545 sì su 545 votanti, è il quinto stato ad averlo fatto approvare dal suo Parlamento. affinché questa Convenzione abbia efficacia, deve essere approvato da almeno 10 paesi dell’Unione Europea. L’elemento cardine del documento, è il riconoscimento che la violenza contro le donne (cito integralmente dal testo) “è una manifestazione dei rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi, che hanno portato alla dominazione sulle donne e alla discriminazione nei loro confronti da parte degli uomini e impedito la loro piena emancipazione”.
Questo un passaggio dell'intervento dell'on. Franca Biondelli (Pd), effettuato in Commissione Affari Sociali, durante il dibattito sulla Convenzione): “Oggi condividiamo un quadro dettagliato che definisce al meglio l’ambito di intervento per la tutela delle donne: si definisce il concetto di violenza fisica, si identificano meglio i soggetti vittime e soprattutto si inserisce il concetto di tutela dalla violenza all’interno dei diritti fondamentali, per fare in modo che la donna possa vivere in uguaglianza di genere senza discriminazione. Nel testo, inoltre, si parla di interventi culturali. Ritengo questo un altro passaggio cruciale della Convenzione. Dobbiamo intervenire sull’educazione passando dalle scuole, dalla famiglia e dai programmi televisivi. Non è eliminando l’immagine della bellezza femminile che si induce l’uomo ad un maggiore rispetto della donna, bensì si ottengono maggiori risultati educando l’uomo al rispetto verso la donna e alla risoluzione delle problematiche, delle criticità, degli attriti e dei conflitti anche sentimentali con un metodo maturo, moderno e intellettuale. Non c’è severità di pena che possa battere in efficacia un popolo educato e maturo nelle relazioni personali”.
Da qui, oggi si può partire per affrontare tematiche importanti come lo stupro, le mutilazioni, la difesa delle associazioni, lo sviluppo di strutture dirette a difendere le parti più deboli e la difesa dei minori, ristrutturando così di fatto la nostra legislazione e portandola ai vertici europei su questa tematica.