Momo - "Alle 10 di lunedì 30 novembre - spiega Davide Crippa, deputato alla Camera per il Movimento 5 Stelle - si è tenuto in Prefettura a Novara il tavolo di valutazione e analisi delle problematiche relative ai passaggi a livello sul territorio provinciale. Presenti, rappresentanti delle forze dell’ordine, Regione Piemonte, RFI, Provincia di Novara, amministratori locali dei comuni interessati e alcuni Parlamentari e Consiglieri regionali novaresi. Il tavolo di fatto è il proseguo di quello convocato a luglio sempre sullo stesso tema, ma pur essendo trascorsi 4 mesi di risposte concrete, ahimè, ne possiamo contare veramente poche. I sindaci dal canto loro esprimono le criticità dei territori da loro amministrati, lamentando come spesso il passaggio a livello sia un ostacolo anche ai mezzi di soccorso del 118 in caso di emergenza, segnalando in primis tempi eccessivi per la loro chiusura e manifestando anche la necessità di intervenire sul piano acustico dato che da riscontri ARPA i valori riscontrati sarebbero superiori a quelli ammissibili. Il Comune di Momo in particolare ha segnalato che è in corso uno studio di fattibilità da parte di RFI per valutare la realizzazione di un sottopasso in via Marconi e una variante stradale di circonvallazione, ma segnala la difficoltà di intervenire nell’immediato per risolvere in particolare le criticità legate al passaggio dei bambini che devono recarsi a scuola e quelle dei pendolari e studenti provenienti dal lato di Oleggio che devono prendere il treno. Al momento i cartelli segnalatori annunciati a luglio non sono stati installati. RFI comunica che ha investito e sta investendo complessivamente 700 mila euro per l’ammodernamento e l’implementazione di dotazioni impiantistiche sui passaggi a livello in grado di monitorare l’attraversamento ferroviario, evitando l’apertura delle sbarre quando il passaggio a livello è occupato da un treno in sosta temporanea (episodi già accaduti fin troppo spesso). Entro gennaio 2016 saranno completati, a loro dire, i 53 passaggi a livello previsti. La cartellonistica a messaggio variabile che dovrebbe essere funzionale al passaggio a livello di Momo non ha ancora avuto una reale fase esecutiva e che probabilmente verranno installati solo due cartelli sulla via Marconi al fine di segnalare la disponibilità di apertura del passaggio a livello più vicino. Tempi previsti, come già accennato, gennaio 2016. RFI segnala poi che da una ricognizione sui passaggi a livello operanti nella provincia di Novara sono stati riscontrati, per quanto riguarda la segnaletica presente in loco, come non a norma 70 attraversamenti su 103 per quanto attiene la segnaletica verticale mentre 59 su 103 per quanto attiene quella orizzontale (ricordo con l’occasione che il rispetto della segnaletica sulla carreggiata spetta al gestore dell’infrastruttura e quindi generalmente a Comuni e Provincia). Il Prefetto più volte ha segnalato durante l’incontro la necessità di rompere gli indugi e intervenire in maniera concreta e risolutiva al fine di limitare il rischio per la sicurezza pubblica che ad oggi non sembra garantita visti i tempi eccessivi di chiusura e dal fatto che, nel caso di Momo, episodi di attraversamento del passaggio a livello chiuso sono quantomeno frequenti. Ci chiediamo, quale sarebbe il significato di “immediato” per RFI e per gli altri soggetti in causa considerando che si è in ballo da 6 mesi per realizzare un opera data per fatta a luglio come quella dei cartelli segnalatori? Non è quantomeno inopportuno prevedere molteplici studi di fattibilità, pagati con i soldi dei cittadini, quando poi per scarsità di risorse ne verranno effettuati una percentuale ridicola del totale? Queste sono solo alcune delle domande che ho posto al tavolo e dalle loro risposte, per quanto spesso incongruenti, è saltata fuori qualche informazione interessante. Una fra tutte, RFI segnala che per quanto riguarda la situazione di Momo, sarebbe in attesa di un contributo da parte della Provincia di Novara di 2,5 milioni di euro in virtù di una vecchio accordo di programma del 2008, poi modificato nel 2013 (stipulato dalla stessa RFI, dalla Regione Piemonte e dalla Provincia di Novara), che avrebbe previsto una spesa in capo a RFI di 2,5 milioni di euro per il nodo ferroviario di Gozzano a fronte di un impegno scritto della Provincia di stanziare le stesse risorse per la situazione di Momo. La Provincia però dice di non avere a disposizione quelle somme lasciandosi scappare che le stesse non sarebbero mai state messe a Bilancio! Per realizzare il nodo Momo servirebbe quindi una cifra variabile tra i 6 e gli 8 milioni di euro, ma se, come da situazione attuale, manca all’appello quanto promesso dalla Provincia, sperare che si accolli tale spesa una Regione indebitata come quella piemontese fa sorridere (così sperare in un intervento ministeriale). Per concludere, un breve commento. Alla conclusione di un tavolo come quello che si è tenuto stamattina, fra le tante parole più o meno significative che si sono spese, due concetti importanti sono emersi: 1) RFI aveva preso accordi con Provincia e Regione per tentare di risolvere la situazione già nel 2008. La Provincia non solo non ha le risorse per mantenere gli impegni contenuti nell’Accordo di Programma ai tempi sottoscritto dalla Giunta Sozzani, ma pare che addirittura la cifra in questione non sia nemmeno stata messa a bilancio. 2) L’unica via al momento percorribile per limitare il disagio ai bambini che sono obbligati ad attraversare il passaggio a livello di Momo per andare a scuola ogni giorno, a studenti e pendolari sarebbe quella (ovvia) di rimodulare il transito dei in quelle poche ore di “garanzia” mattutine e serali dato che RFI ha ammesso durante il tavolo che i convogli sono programmati anche da un punto di vista temporale. Questi, per quanto ci riguarda, non possono essere considerati scenari accettabili. Proprio per questo motivo ci attiveremo prima possibile per indagare in maniera approfondita sul mancato coinvolgimento della Provincia di Novara nell’Accordo di Programma del 2008 e per continuare a sensibilizzare le istituzioni nella speranza che si arrivi presto ad una soluzione economicamente sostenuta e credibile senza millantare promesse ai cittadini che non hanno più orecchie per sentire. I cittadini di Momo e di tutta la Provincia meritano una risposta".