Ghemme - "Secondo fonti stampa degli ultimi giorni - afferma il deputato del Movimento 5 Stelle, Davide Crippa - il sindaco di Ghemme avrebbe firmato un’ordinanza urgente per la messa in sicurezza della zona della discarica sita in località Fornace Solaria. Arpa e Forestale infatti avrebbero verificato come le vasche di accumulo del percolato sarebbero al limite della capienza, con perdite dalle pareti laterali che determinerebbero una fuoriuscita di percolato che andrebbe a ristagnare nel bacino di contenimento, per poi interessare direttamente il suolo all’interno del bosco sottostante. Secondo l’ordinanza, entro 10 giorni la ditta Daneco Impianti dovrebbe provvedere al totale svuotamento delle vasche e, essendo il sito sotto sequestro, dovranno essere richiesti i permessi all’autorità giudiziaria. Il mancato rispetto delle richieste comporterebbe l’applicazione di sanzioni penali dirette nei confronti della Daneco. Una conclusione a dir poco paradossale, per una vicenda che da anni crea problemi e preoccupazioni nella cittadinanza ghemmese e non solo. Una vicenda che stiamo seguendo da due anni, quando, nel maggio 2014 abbiamo provveduto a richiedere e ottenere una visita di sopralluogo presso la discarica per cercare di comprendere lo stato di inquinamento ambientale della zona. Sulle colline che separano il Comune di Ghemme da quello di Cavaglio, infatti, sorge il sito della discarica del consorzio del Medio Novarese che ricade all'interno di una area inquinata, denominata “Area Vasta”, inserita nell'elenco delle zone da sottoporre a bonifica in territorio piemontese. Tale metodologia di bonifica dovrebbe, secondo diversi esperti, rivelarsi necessaria a 30 anni dalla realizzazione dell'impianto, pertanto dovrebbe coincidere con il periodo di gestione “post-mortem” della discarica stessa. La somma delle diverse criticità che vanno a interessare l’area comporta un grave pericolo per l'ambiente circostante e per la salute degli abitanti della zona. Già ai tempi sottolineammo inoltre il fatto che la Provincia di Novara ha effettuato nel 2009 un piano di caratterizzazione dell'area e l'ASL, sentita ARPA Piemonte, ha suggerito alle amministrazioni locali provvedimenti di interdizione per l’uso residenziale e ricreativo della zona in questione. I sindaci di Ghemme e di Cavaglio hanno fatto proprio, mediante ordinanze, questo principio di precauzione a tutela della salute pubblica e abbiamo effettivamente constatato l'esistenza di alcuni cartelli inibitori che dovrebbero di fatto vietare il transito sulla strada Ghemme-Cavaglio, ma non si può certo dire che tale misura basti considerando che l'unico segnale di pericolo per chi si addentra in quelle aree era rappresentato da un cartello con caratteri talmente fitti e ridotti da essere necessaria una lente di ingrandimento per consultarlo. Considerando tali premesse, abbiamo a questo punto provveduto nel giugno 2014 a inviare a Provincia di Novara e Consorzio una lettera con la quale richiedevamo aggiornamenti e chiarimenti riguardo il crono-programma dei lavori e la classificazione dei rifiuti presenti, oltre a quelli in arrivo. La risposta, arrivata circa un mese dopo, consisteva in un insieme di dati raffazzonati in cui non traspariva una reale intenzione di agire in maniera tempestiva e definitiva. Tale impressione si confermerà poi nel febbraio 2016, quando si apprenderà da diversi articoli pubblicati su testate locali come la Guardia di Finanza avesse proceduto al sequestro della discarica della discarica, il quale sarebbe riconducibile al ritardo nel programma di lavori da parte della società di gestione (Daneco), alla mancanza del responsabile tecnico della messa in sicurezza e alla presenza di nuovi rifiuti di dubbia provenienza e “qualità”. Eccoci arrivati quindi alla situazione attuale. Una situazione dal nostro punto di vista abbondantemente prevedibile con almeno un paio di anni di anticipo, su cui però la politica che amministra Provincia e Regione è rimasta cieca e sorda. Alla luce dei fatti sopracitati, andiamo quindi a chiedere al Prefetto di Novara, dott. Francesco Paolo Castaldo, di convocare quanto prima un tavolo sul tema per affrontare nel più breve tempo possibile il problema della discarica, che, ricordiamo una volta di più, non riguarda solo il territorio di Ghemme in quanto vogliamo far chiarezza sulla accaduto, con le necessarie assunzioni di responsabilità da parte della società e delle istituzioni politiche di governo dei territori".
L'ordinanza del Comune di Ghemme che segue alla relazione di Arpa, ASL e Corpo Forestale relativa all'accertamento della fuoriuscita di percolato dalle vasche di contenimento della discarica di Ghemme riapre un'annosa vicenda che attende da troppo tempo una soluzione. «Questa ennesima crisi – spiega il consigliere Regionale Domenico Rossi – deve rappresentare l'occasione di andare fino in fondo ad una questione che da troppi anni mette a rischio la salute dei cittadini e provoca danni non più tollerabili a livello ambientale e rispetto alla vocazione agroalimentare dell'area». Le notizie riportate negli ultimi giorni dagli organi di informazione evidenziano anche lacune evidenti su cui è opportuno fare chiarezza. «Prima di tutto – precisa Rossi – è necessario approfondire la notizia secondo cui la seconda fideiussione di Daneco per la gestione della discarica nel periodo che segue alla chiusura del sito non sia adeguatamente coperta. Sarebbe un fatto gravissimo che rischia di scaricare sulla collettività il costo dei danni ambientali». Un quesito, non il solo, che resta in sospeso. «Sulla chiusura del sito – aggiunge il consigliere Democratico - si sono susseguiti progetti e programmi, l'ultimo risale al maggio 2012 quando l'allora Presidente della Provincia e del Consorzio rifiuti medio novarese, Diego Sozzani, fissava in 28 mesi i temi di chiusura. Percorso che non ha avuto buon esito e ha portato nel 2014 ad una revisione del cronoprogramma da parte della Provincia: nulla da allora è cambiato, le procedure di capping restano un miraggio». A fronte di una situazione complessa e in sostanziale stallo proprio la necessità di intervento emersa nelle ultime settimane può rappresentare un'opportunità. «Martedì presenterò un'interrogazione all'Assessore Valmaggia per capire quale ruolo la Regione potrà ricoprire nella gestione della messa in sicurezza del sito» dichiara Domenico Rossi. «Contestualmente – prosegue il consigliere - sto valutando con la presidente della Commissione regionale ambiente, Silvana Accossato, di procedere con un'audizione dei soggetti interessati dalle procedure di chiusura e bonifica. Dobbiamo mettere in campo tutti gli strumenti possibili e lavorare ad ogni livello istituzionale».