Barengo - Serve una risposta forte. La Giunta Sozzani blocchi il progetto di Barengo. «Se la discarica di amianto di Barengo fosse autorizzata - si legge in una nota degli Ecologisti Democratici del gruppo provinciale del Pd - in Provincia di Novara raddoppierebbe in un solo colpo il quantitativo di rifiuti speciali smaltito in discarica ogni anno. Non possiamo accettare che la vocazione del territorio sia quella del turismo dei rifiuti. Ci siamo opposti alla maxi discarica di San Martino di Trecate, allo smaltimento di scorie nella tangenziale di Romagnano, alla cava del Colombino a Grignasco. Ci batteremo anche contro questo progetto inutile e dannoso per la salute». Questo il commento dell’associazione degli Ecologisti Democratici di Novara sul progetto presentato dalla società Ederambiente di Borgo Vercelli. Secondo gli ultimi dati disponibili il quantitativo di rifiuti speciali (pericolosi e non pericolosi) smaltiti in provincia di Novara è in costante crescita. Dalle 66mila tonnellate del 2005 siamo arrivati al 111mila nel 2010: +68%. A preoccupare ancora di più però la quantità di rifiuti speciali provenienti fuori dai confini provinciali: 15mila tonnellate nel 2010 contro le 2.500 del 2005, +600%. La costante crescita di rifiuti di “importazione” è il risultato della mancata attuazione della legge regionale sulla gestione dei rifiuti che risale all’ottobre del 2002. In assenza di una programmazione proliferano le richieste autorizzative per la realizzazione di impianti di trattamento e smaltimento. Un far west dove ogni Provincia o pubblica amministrazione si comporta in maniera diversa favorendo quasi sempre gli interessi dei privati a danno dell’ambiente e della salute dei cittadini. L’amianto merita poi un’attenzione particolare alla luce delle gravi conseguenze sulla salute come insegna la vicenda della Eternit di Casale Monferrato. Anche per questa ragione l’amianto piemontese viene inviato in Germania per essere smaltito in depositi profondi (ex miniere di sale), mentre le discariche sono l’ultima ratio. È a questo punto indispensabile che l’amministrazione provinciale guidata da Diego Sozzani elabori il previsto programma di gestione dei rifiuti speciali stabilendo un principio di autosufficienza e mettendo dei paletti al quantitativo di rifiuti che può essere trattato e smaltito nel territorio. Nel frattempo la Giunta approvi delle linee guida che limitino la possibilità di smaltire materiale contenente amianto prima che gli uffici tecnici si esprimano sul progetto di Ederambiente».