Borgomanero - Il caso degli appalti Enel vinti da imprese spagnole con incredibili ribassi, con la conseguente crisi delle aziende italiane che finora eseguivano tali appalti da Novara al Lazio, arriva ad una svolta decisiva: infatti l'Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici ritiene che alcuni dei criteri applicati siano contrari alle norme e ai principi di settore. "In una mia interrogazione - dichiara l'on. Galli (Fli) - facevo rilevare che alle imprese italiane si chiedevano finora, per poter presentare le offerte, di essere in possesso dei requisiti speciali: profili professionali e mezzi d'opera di determinati tipi e qualità, certificazioni ISO e OHSAS, qualificazioni al comparto Enel, mentre in questi bandi veniva lasciata la possibilità di acquisire i requisiti speciali anche dopo l'aggiudicazione. Proprio il caso delle imprese spagnole che hanno vinto con incredibili ribassi. Ora perà l'Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici ha espresso un parere dirimente: non è possibile che una semplice dichiarazione di impegno ad acquisire le qualifiche basti a prendere parte alla gara. Quelle gare d'appalto erano, e sono, illegittime. Oggi ho presentato ancora un'interrogazione in cui, in forza del parere dell'autorità, chiedo che si verifichino tutti i bandi, che si annullino quelli che contenevano i punti illegittimi, presso tutte le società statali o partecipate dallo Stato, e che si informino tutte le amministarzioni che queste condizioni non si possono inserire nelle gare d'appalto per lavori, servizi o forniture. E' profondamente preoccupante che società interamente statali, o partecipate dallo Stato, contravvengano alle norme che lo stesso Stato impone per lo svolgimento di gare pubbliche d’appalto, prevedendo criteri che oltre ad essere illegittimi, pregiudicano fortemente la capacità reddituale ed occupazionale delle nostre imprese e la qualità dei servizi erogati ai cittadini".