Borgomanero - Daniele Galli, deputato novarese, ha presentato un’interrogazione sul caso "ENEL, tariffe al massimo rialzo, appalti al massimo ribasso". “L’azienda di Stato per l’energia elettrica strangola due volte le imprese italiane. – dichiara Galli - La prima applicando un’assurda tariffazione che porta la nostra corrente elettrica a costare il doppio di quella dei francesi, e quindi i nostri prodotti industriali sono più costosi e meno concorrenziali anche a causa dell’inefficienza sul piano finanziario del prodotto offerto da ENEL. Si noti che anche il libero mercato è viziato nella formazione del prezzo dai costi del trasporto e dispacciamento decisi da Terna e GSE, leggasi società di stato. La seconda volta strangola l’impresa italiana applicando per la scelta delle società incaricate dei lavori in esterno il concetto del massimo ribasso, come accaduto con la spagnola Elecnor S.A., che si porta a casa un appalto prima italiano – e novarese – con il 30% di ribasso. E’ utile evidenziare che appaltare dei servizi al massimo ribasso senza tenere conto dei correttivi dovuti alla reale presenza territoriale, alla storicità del rapporto, alla qualità del servizio, al fatto che ciò potrebbe o meno comportare un aiuto al Pil nazionale, quindi alle nostre famiglie, è a mio giudizio atto di profonda cecità, atto di profonda incomprensione rispetto a ciò che è attualmente la situazione economica nazionale, atto sperequativo nei confronti del sistema imprenditoriale italiano che sarà costretto a chiudere attività importanti o a lavorare in perdita pur di non chiudere, tentando un subappalto per le opere appaltate già a un prezzo impossibile; e quando un prezzo è impossibilmente basso il buon senso in economia suggerisce che difficilmente ci potranno essere la qualità, il tempismo, la continuità e l’efficienza del servizio. Ciò non vuol dire che in Italia si debbano erigere protezionismi o dazi di ingresso o tutela particolare per le aziende nostrane, ma che si dovrebbe pretendere che l’azienda vincitrice non possa subappaltare o che, se dovesse assumere dipendenti italiani, lo debba fare secondo i contratti di lavoro italiani. Infatti, nel nostro caso, pare che la ditta spagnola abbia solo dipendenti commerciali in Italia, e già ricerca ingegneri e tecnici via internet, e grazie a un direttiva europea potrà assumerli con il contratto (e lo stipendio) spagnoli, o di altri luoghi ancor più convenienti...”.
Lo stesso deputato borgomanerese si è compiaciuto col Ministro Severino sul tema: "lobby una realtà che deve avere dignità e riconoscimento normativo". Daniele Galli, presentatore nelle ultime tre legislature di un provvedimento di legge in materia di lobby, nell’ambito delle dichiarazioni di voto relative al provvedimento anti corruzione aveva esplicitamente sollecitato il Governo a intervenire con la necessaria urgenza sul problema. All’indomani delle dichiarazioni del Guardasigilli, che inserisce la normativa sulle lobby nelle priorità del Governo, esprime soddisfazione e fiducia per l’impegno pubblico del Ministro Severino. “La mia prima proposta di normativa sulle lobby risale al 2001, e finora questo è il primo Governo intenzionato a dare trasparenza ad un’attività che chiede riconoscimento e regole cetre. Mi auguro che il Ministro presenti quanto prima un provvedimento urgente in materia, e ricordo l’importanza di consultare le proposte di legge giacenti sul tema. Riguardo quelli presentati a mio nome, hanno avuto corrispondenza di valutazione positiva da parte di analisti della materia e delle Associazioni di settore”.