Borgomanero - Riceviamo e pubblichiamo la lettera che pochi giorni fa hanno scritto i sindaci del Borgomanerese al presidente della Regione Chiamparino e all'assessore alla Sanità Saitta: "Premesso che, in data 11 Dicembre 2014, i Sindaci dei Comuni del Distretto Sanitario di Borgomanero, alla presenza del Presidente della Provincia di Novara, si sono riuniti per prendere atto dei contenuti della D.G. R. 19 novembre 2014, n. 1-600. Considerato che la Delibera suddetta, avente ad oggetto: “adeguamento della rete ospedaliera agli standard della legge 135/2012 e del Patto per la salute 2014/2016 e linee di indirizzo per lo sviluppo della rete territoriale” comporta degli interventi di riorganizzazione del servizio sanitario erogato ad un bacino di utenza che comprende oltre 150.000 abitanti. (al 31/12/2012 popolazione residente nei distretti di Arona e Borgomanero: 154.378 abitanti). Considerato che i “tagli” contenuti della Delibera non sono stati, nello specifico, né illustrati, né tanto meno condivisi con le rappresentanze territoriali. Valutato che le proposte contenute nella delibera vanno a “colpire” una realtà, quella del territorio del Borgomanerese ed Aronese, che ha già dato un significativo contributo con la chiusura dell’Ospedale di Arona. Dato atto che, a parere dei Sindaci e dei professionisti della Sanità territoriale, non è stata in alcun modo tenuto conto di alcune eccellenze (strutture e professionalità), riconosciute anche a livello nazionale oltre che Regionale, ed operanti presso l’Ospedale di Borgomanero. Valutato che la mobilità passiva si argina solo mantenendo salde ed anzi potenziando le “strutture di frontiera” e l’Ospedale di Borgomanero è una di esse.
I Sindaci, nel manifestare gravi preoccupazioni in merito al futuro dell’assistenza sanitaria erogata sul territorio di competenza dell’ASL di Novara, chiedono all’Assessore Regionale alla Sanità di:
o leggere le considerazioni e le proposte sotto riportate
o di incontrare una rappresentanza di sindaci per individuare soluzioni che determinino risparmio di risorse, ma che non comportino il sistematico smantellamento della sanità della Provincia di Novara
o di venire di persona a valutare i servizi e l’assistenza erogata presso l’Ospedale di Borgomanero
o di avviare un confronto con la Direzione dell’ASL Novara per capire quali sono i bisogni reali del territorio
CONSIDERAZIONI:
1. Posti letto dell’Ospedale di Borgomanero(“SPOKE I livello, sede di Dea I livello) e prevista riduzione da282 a 200
Premesso che alla fine del 2012 l’ASL Novara ha chiuso l’Ospedale di Arona trasformandolo in un presidio territoriale ove ha sede il CAP, mentre le attività che vi erano svolte sono state trasferite alla sede del Presidio Ospedaliero di Borgomanero, i posti letto attesi nel 2015, in base alla Delibera Regionale, risulteranno essere 200 rispetto agli attuali 282.
I sindaci non possono dimenticare che, a fronte della chiusura di Arona, l’ASL aveva assunto l’impegno di garantire l’assistenza ospedaliera a Borgomanero per i casi acuti e a Veruno per la postacuzie anche in considerazione del fatto che i posti letto di RRF sono stati soppressi. Con la chiusura dei letti di medicina di minor intensità assistenziale, si è registrata notevole difficoltà a garantire la filiera assistenziale acuzie – postacuzie, lasciando parzialmente scoperto il percorso del malato che esce dalla fase acuta di malattia, ma che ancora non è autonomo.
Proposta:
I Sindaci propongono di applicare la percentuale di riduzione di posti letto prevista in delibera (29%) non sugli attuali 282, ma sul numero di posti letto (342) disponibili prima della chiusura di Arona. Di conseguenza all’Ospedale di Borgomanero verrebbero assegnati 243 posti letto, numero compatibile con il reale fabbisogno di ricoveri e finalizzato anche ad un contenimento della mobilità passiva verso Regioni confinanti. Non va dimenticato che una previsione fatta esclusivamente su meri calcoli matematici, non tiene conto che l’Ospedale di Borgomanero è esclusivamente per acuti ed ha una degenza media complessiva bassissima rispetto alle medie regionali.
2. Fabbisogno posti letto-hospice e di continuità assistenziale a valenza sanitaria
Premesso che tra gli obiettivi della Rete Oncologica Piemontese è prevista la “riorganizzazione delle cure domiciliari e l’istituzione di servizi di cure palliative per malati oncologici extra-ospedaliere (hospice)”, facendo riferimento all’ASL NO, il fabbisogno di posti letto-hospice per una popolazione di circa 350.000 abitanti risulta pari a 17,5.
Proposta (condivisa con la Direzione Sanitaria ASL Novara fin dall’attivazione dell’Hospice di Galliate):
Tenuto conto che esiste un hospice con capacità ricettiva di 8 posti letto presso il Presidio Ospedaliero di Galliate che riesce a soddisfare solo in parte le esigenze del territorio aziendale, con particolare riferimento all’Area Sud dell’ASL, si vuole formulare richiesta alla Regione Piemonte di autorizzazione alla realizzazione di un secondo hospice nel territorio della ASL NO, con sede nell’Area Nord presso il Presidio Territoriale di Arona (ex Ospedale), già sede di CAP e di poliambulatorio territoriale, e con una capacità ricettiva non inferiore ai 10 posti letto, in modo da coprire in maniera complementare all’Hospice di Galliate l’intero fabbisogno dell’ASL NO.
Accanto ai posti di Hospice potranno trovare spazio una decina di posti di continuità assistenziale a valenza sanitaria per facilitare il percorso di dimissione protetta da struttura per acuti del paziente non autosufficiente.
Il fabbisogno stimato di posti di continuità assistenziale in ASL NO, sulla base dei dati storici a disposizione, risulta di 80 posti letto (minimo), di cui 50 circa da dedicare a pazienti con disabilità prevalentemente motorie e 30 circa per pazienti neuropsichiatrici.
Sarebbero così perseguibili i seguenti obiettivi:
· garantire un ricovero temporaneo per malati per i quali le cure a domicilio non sono possibili o appropriate;
· garantire spazi adeguati alla realizzazione di un programma personalizzato di cure palliative orientato a migliorare la qualità della vita residua dei pazienti oncologici in fase avanzata della malattia;
· offrire un’adeguata risposta ai bisogni del paziente e dei suoi familiari, creando un ambiente il più possibile domestico in cui il malato possa sentirsi come a casa propria;
· assicurare l’erogazione di prestazioni sanitarie multidisciplinari a bassa invasività ma ad alta intensità assistenziale;
· ottimizzare l’utilizzo delle risorse dell’ U.O.C.P. dell’ASL NO;
· garantire formazione continua al personale.
3. Strutture Complesse
Non ritenendo sia nelle prerogative di chi amministra il territorio esprimere considerazioni e proposte in merito alla copertura di posti di Direttore di Struttura Complessa, considerata la stima ed il rapporto di totale fiducia in essere nei confronti della direzione dell’ASL Novara, si chiede che, a numeri invariati, vengano ascoltate e positivamente accolte le proposte che i vertici della nostra azienda sanitaria vorranno fare. Riteniamo infatti che solo chi vive da anni a contatto della realtà sanitaria del nostro territorio possa al meglio rappresentarne i bisogni, con onestà intellettuale e profonda conoscenza delle reali necessità rilevate e rilevabili".