Carpignano Sesia - "È' in questi giorni estivi - afferma Giancarlo Locarni, responsabile per le tematiche ambientali della Lega Nord - dove per prassi consolidata l'iter di qualsivoglia provvedimento giace vacanziero che si può trovare un'eccezione infatti è di pochi giorni addietro questo provvedimento. Il Ministero dello sviluppo economico ha modificato il Dm 7 dicembre 2016 adeguando la disciplina dei titoli per ricerca, prospezione e coltivazione idrocarburi alla sentenza Corte Costituzionale 170/2017. Il Dm 9 agosto 2017 nel modificare il Dm 7 dicembre 2016 ha recepito quanto disposto dalla Consulta che aveva dichiarato illegittimo l'articolo 38, comma 7 del Dl 133/2014 nella parte in cui non aveva previsto un adeguato coinvolgimento delle Regioni nella disciplina che demandava al Ministero il compito di dettare le modalitàà di rilascio dei titoli autorizzatori per la ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi sulla terraferma e in mare. In adeguamento della pronuncia dei Giudici il Ministero ha modificato in diversi punti il Dm del 2016 in particolare eliminando il "titolo concessorio unico" e stabilendo che i titoli minerari (permesso di ricerca, permesso di prospezione e concessione di coltivazione) sono rilasciati in seguito a conferenza di servizi e con l'intesa della Regione coinvolta. Se non si raggiunge l'intesa scatta il procedimento per la soluzione dei "conflitti" ex articolo 14-quater, comma 3, legge 241/1990. Il fatto che la Corte Costituzionale affermi la necessità, aggiungerei anche il buonsenso, di sentire chi conosce il territorio su cui è insito un progetto, la regione in questo caso, porta a ben sperare in una risoluzione differente tutto ciò che riguarda la ricerca di idrocarburi sul territorio novarese. Quel territorio che senza distinzione politica di sorta si è' espresso congiuntamente per un diniego alla ricerca di idrocarburi partendo dai comuni interessati e limitrofi, passando dalla provincia arrivando alla regione. L'iter per la ricerca in quel di Carpignano Sesia è' partito ma ciò non toglie che sentenze come questa portano ancora speranza per far sì che detta ricerca venga cassata. Il vero oro del territorio, presente e futuro, resta l'acqua e l'eccellenza agroalimentare,che grazie agli investimenti protratti negli anni è e sarà la vera risorsa territoriale".