Carpignano Sesia - Riceviamo e pubblichiamo da Gian Carlo Locarni, referente locale per le politiche ambientali della Lega Nord: "Ebbene leggendo le dichiarazioni del consigliere regionale, Domenico Rossi, si dovrebbe tirare un sospiro di sollievo dato che quest’ultimo afferma convinto che visto l’articolo 38 al comma 6 lettera b del decreto legge 133/2014, il cosiddetto Sblocca Italia, non vi sono possibilità che la ricerca di idrocarburi sul territorio del medio novarese veda la luce. Ciò nonostante con un’attenta analisi di detto decreto legge bisogna, seppur mestamente, sottolineare come proprio il comma 1 dell’articolo 38 non lasci dormire sonni tranquilli. Detto articolo cita testualmente: Al fine di valorizzare le risorse energetiche nazionali e garantire la sicurezza degli approvvigionamenti del Paese, le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale rivestono carattere di interesse strategico e sono di pubblica utilità, urgenti e indifferibili. I relativi (( titoli abilitativi )) comprendono pertanto la dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza dell'opera e l'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio dei beni in essa compresi, conformemente al decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità. 1-bis. Il Ministro dello sviluppo economico, con proprio decreto, sentito il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, predispone un piano delle aree in cui sono consentite le attività di cui al comma 1. Ricordando altre-sì che al comma 4 si ribadisce che:Per i procedimenti di valutazione di impatto ambientale in corso presso le regioni alla data di entrata in vigore del presente decreto, relativi alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi, la regione presso la quale e' stato avviato il procedimento conclude lo stesso entro il 31 marzo 2015. Decorso inutilmente tale termine, la regione trasmette la relativa documentazione al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per i seguiti istruttori di competenza, dandone notizia al Ministero dello sviluppo economico. I conseguenti oneri di spesa istruttori rimangono a carico delle società proponenti e sono versati all'entrata del bilancio dello Stato per essere successivamente riassegnati al Ministero dell'ambiente e della tuteladel territorio e del mare.Senza entrare nei vari articoli e commi, onde tediare i cittadini, resta indubbio che non si possa cantare vittoria su tale vicenda. Resta nelle more del ministero affermare:le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale rivestono carattere di interesse strategico e sono di pubblica utilità, urgenti e indifferibili, sommando il tutto al volere di avocarsi a se l’intera istruttoria lascio a voi quale potrebbe essere lo sviluppo di tale criticità. I cittadini non sentono il bisogno di assicurazioni che non rivestono una certezza ferrea in materia, visto il ginepraio legislativo ed interpretativo che un giudice potrebbe darne ma i cittadini sentono la necessità di sapere con certezza che tutti gli enti territoriali si battano per scongiurare questa criticità e la regione Piemonte resta la grande assente in questa battaglia. Auspicando che abbia tutte le ragioni il consigliere Rossi, dato che la difesa dell’ambiente non riveste colore politico di sorta, invito tutti i cittadini a non avere cali di attenzione su detta criticità, attenzione sempre alta come quella dei comitati nati spontaneamente a difesa del territorio senza secondi fini post elettorali".