Carpignano Sesia - Riceviamo e pubblichiamo da Gian Carlo Locarni, responsabile delle tematiche ambientali per la Lega Nord Novara: "Dispiace affermare di quanto furono facili profeti al momento della divulgazione del famigerato decreto legislativo “Sblocca Italia”, per il quale molti cittadini, con una reale coscienza ambientale, affermarono che vi fossero più aspetti negativi che positivi, contrariamente alle affermazioni entusiastiche del Governo. Basti pensare alla richiesta di questi giorni da parte TRM, società gestore dell’inceneritore del Gerbido a Torino, la quale forte del decreto sblocca Italia, ha chiesto l’implementazione di circa il 15% dei rifiuti da portare in incenerimento. Tutto legittimo ci mancherebbe ma ricordo che molti, compreso il sottoscritto ed i suoi collaboratori, si dichiararono contrari a questo impianto così come concepito, senza dimenticare e per rammentare che l’impianto del Gerbido ad oggi porta in incenerimento circa 420.000 tonnellate di rifiuti ed un’ulteriore incremento del 15% porterebbe ad incenerire altre 60.000 tonnellate, ricordo altresì che la portata massima dell’inceneritore rimane di 520.000 tonnellate e per un maggior controllo e sicurezza sarebbe opportuno non avvicinarsi mai troppo alla massima possibilità di funzionamento, per mantenere un amplio margine d’intervento. Certo bisogna sottolineare come un maggior conferimento di rifiuti aumenti in proporzione anche gli utili della società gestore dell’inceneritore, senza dimenticare che il 20% della proprietà rimane in capo al comune di Torino, mentre l’altro 80% è in capo ad IREN, non vorremo che le esigue economicità comunali possano indurre a non comprendere il reale percorso intrapreso. La nostra posizione ostativa in merito all’aumento delle quote percentuali da portare in incenerimento rimane condiviso da molti compresa Asso-ARPA che certo non può che parlare in termine tecnico e quindi non passibile di strumentalizzazione politica, sempre che qualcuno voglia affermare ciò, ma soprattutto vorremmo sottolineare come le nostre forti perplessità sul Decreto “Sblocca Italia” non erano improntate ad una mera contrapposizione politica ma ad una attenta lettura del decreto stesso, il quale darà possibilità a molti di non sforzarsi a cercare percorsi eco-sostenibili ma guardando più all’economicità dei progetti futuri, “suggerirà di non sforzarsi troppo, anche se tutto questo andrà nel percorso opposto allo sviluppo che una società civile che guarda all’Europa dovrebbe intraprendere soprattutto sulle tematiche ambientali. Termino ricordando che sul territorio novarese vi saranno a breve tempo altre criticità ambientali che bisognerà affrontare e se il buongiorno si vede dal mattino, l’ampliamento del Gerbido fa capire che non saranno delle belle giornate. A fronte di tutto questo sarà opportuno che il collegato ambientale, in discussione alla Camera ed al Senato, porti i dovuti correttivi al decreto “Sblocca Italia” in un’ottica realmente a difesa del futuro ambientale".