Carpignano Sesia - "Nella giornata di domenica 22 luglio a Carpignano Sesia - scrive Giancarlo Locarni, capogruppo in Provincia della Lega Nord - sarà il giorno per la consultazione popolare la quale dovrà portare ad un esito, sia esso negativo o positivo, da parte di tutti i cittadini carpignanesi sulla tematica della ricerca esplorativa di idrocarburi. Noi siamo fermamente convinti che la consultazione popolare sia uno strumento democratico che i cittadini debbano usare, anche se sappiamo bene che non ha lo stesso valore dell'azione referendaria. Ma siamo dell'idea che l'opinione pubblica debba essere sempre ascoltata ed a maggior ragione dove vi siano grandi opere impattanti sul territorio. Noi come Lega Nord abbiamo sin dall'inizio di questa vicenda espresso parere negativo all'opera ed in questi giorni abbiamo attivato un volantinaggio porta a porta in cui ribadiamo le nostre convinzioni a dare un parere ostativo, fermo restando che rimaniamo seri e rispettosi di qualsiasi risultato venisse alla luce, in quanto raggiunto democraticamente, ma restiamo fiduciosi che le spiegazioni da noi supportate convincano il maggior numero di persone ad andare a votare esprimendosi come noi cioè barrando la casella del NO".
Intanto nel volantino distribuito a Carpignano dai militanti del Carroccio si legge: "Da tempo a Carpignano si sta dibattendo sulla richiesta di ENI s.p.a., di istallare sul nostro territorio un pozzo esplorativo per la ricerca di petrolio. La stessa società, in accordo con l’amministrazione comunale, ha presentato il progetto alla popolazione spiegando che tali opere venivano fatte in perfetta sicurezza con pochissimi fastidi per la popolazione residente. L’amministrazione comunale non ha invece ritenuto di sentire altri a confutazione. Per sopperire a tale mancanza in vari periodi di tempo, su iniziativa del comitato locale DNT, è stato presentato alla popolazione (da persone competenti in materia a vari livelli) lo stesso progetto in forma neutra, sottolineando invece le criticità non palesate dai tecnici ENI. Il risultato di tale presentazione ha fatto emergere i seguenti punti critici: - danni all’assetto idrogeologico; - possibile fuoriuscita di fluidi nel sottosuolo durante la perforazione con irrimediabili inquinamenti delle falde acquifere e del terreno; - nella zona interessata dalla ricerca, vi sono sorgenti diffuse che immettono acqua nell'acquedotto comunale oltre che in quello del capoluogo di Provincia; - nel Piano Territoriale delle Acque della Regione Piemonte il territorio di ricerca è inserito in una zona denominata “Area di ricarica delle falde utilizzate per il consumo umano”; - la perforazione esplorativa si effettuerebbe in una zona a destinazione agricola a meno di 350 m. dall'abitato e del fiume Sesia, corso d’acqua a regime torrentizio e soggetto a frequenti alluvioni; - lo svolgimento dei lavori di perforazione diurna e notturna comporterebbe un elevato inquinamento acustico con danno ai residenti; - la forte illuminazione continua della zona del cantiere è molto dannosa al mantenimento dell’ equilibrio della fauna dell’area bio-tipica limitrofa denominata “Bosco dei Preti”; - durante la perforazione si verificheranno movimenti ondulatori sotterranei del terreno, con ripercussioni sulle abitazione circostanti e , un declassamento di zona sismica da fascia 4 attuale, a fascia 2 (possibile rischio sismico); - la richiesta da parte di Eni comprometterebbe la bellezza dei nostri boschi, del parco della “Scimbla”, il laghetto “Avetto”, con ripercussioni fortemente negative in termini di attrattività turistica dell’intero territorio carpignanese; - si verificherà un forte inquinamento atmosferico dovuto alle polveri sottili, ai fumi e ai gas prodotti dai lavori di pulitura e lavaggio del materiale proveniente dal sottosuolo ad una profondità di oltre 4 KM; - si verificheranno possibili aumenti di malattie (tumori, leucemie, apparato respiratorio), specialmente nella parte più debole della popolazione e bambini".