Carpignano S. - Riceviamo e pubblichiamo dal consigliere d'opposizione Andrea Reginato: "Il punto più importante del consiglio comunale di lunedì 19 ottobre riguardava la causa con il consorzio CISA 24, che abbiamo costituito insieme a 23 altri comuni del novarese e che abbiamo lasciato nel 2017. La causa si trascina da allora, perché il consorzio, venendo meno uno dei paesi più popolosi, ha deciso di sciogliersi e lo scioglimento, ovviamente, ha comportato dei costi che sono stati ripartiti tra tutti i comuni, Carpignano Sesia compreso. La nostra amministrazione ha trovato ingiusta la richiesta e l’ha impugnata. Lunedì scorso il consiglio comunale ha cambiato completamente direzione e ha approvato la proposta di chiudere la causa con un accordo. In realtà dall’analisi dei documenti emerge che il Cisa24 aveva offerto nel 2017 “l’opportunità di pervenire ad un accordo che eviti le vie legali”, invitando il nostro comune a due incontri, il 17 ottobre 2017 e il 13 novembre 2017. La nostra amministrazione non si è presentata a nessuno dei due, a quanto risulta da una lettera del Cisa 24 del 15 gennaio 2018. Non sappiamo quali margini di trattativa ci fossero allora, ma possiamo immaginare che evitare di presentarsi ad un incontro non sia il modo migliore di cercare una soluzione amichevole. La richiesta del Cisa 24 era di 87 mila euro per gli anni 2017 e 2018, come emerge dai documenti presentati lunedì scorso. L’importo sui cui poi è stato trovato un accordo è di circa 50 mila euro: 37 mila euro risparmiati, a prima vista. A cui però vanno tolti circa 25 mila euro di spese legali e tre anni di discussioni sterili. Tre anni in cui, di fatto, siamo stati in causa con alcuni dei paesi della nostra Unione della Bassa Sesia. Si poteva fare qualcosa di meglio? A nostro parere, sì! Lunedì sera abbiamo votato contro la proposta di accettare l’accordo non perché vogliamo continuare la causa. Accettare l’accordo è l’unica strada percorribile, ovviamente. Il nostro voto ha voluto essere un voto contrario a questi tre anni persi, passati sulle barricate quando sarebbe stato meglio lavorare per ad una soluzione condivisa. La nostra amministrazione ha sempre sostenuto che le richieste del Cisa fossero ingiuste, lo ha ribadito anche lunedì sera, ma ha anche sostenuto di aver sempre cercato un accordo. Il Cisa ha fatto lo stesso: ha cercato un accordo. Ma se ognuna delle due parti voleva evitare le vie legali, perché le abbiamo percorse? Perché questo accordo è costato tanto? E’ stato fatto davvero il possibile? Secondo noi, no. Questo è il pensiero che abbiamo espresso in consiglio. Questo è il senso del nostro No".