Carpignano S. - Riceviamo e pubblichiamo da Andrea Reginato (lista civica Carpignano Su Le Maniche): "Sabato scorso molti carpignanesi si sono messi in coda per portare i loro rifiuti ingombranti nel nuovo punto di raccolta, sull'aia di fianco al campo di calcio. Succede quattro volte all'anno, ma questa volta è stato peggio delle altre perché il Comune ha organizzato la raccolta annuale delle vernici. A Biandrate la discarica raccoglie le vernici tutte le settimane, a Carpignano no. Ghemme, Fara, Briona aprono l'isola ecologica due volte a settimana, Carpignano no. La nostra discarica è stata chiusa all'improvviso a marzo, perché non era più a norma. Non lo era da anni, in realtà, ma la nostra amministrazione non è stata in grado di trovare una soluzione in tempo. La soluzione sono le code del sabato mattina e i centri di raccolta improvvisati nei nostri cortili. Gli altri comuni fanno innovazione nella tutela del territorio, Carpignano no. Nel 2017 la nostra Amministrazione ha voluto lasciare il consorzio socio assistenziale legato al territorio novarese per unirsi ad un consorzio legato al territorio vercellese. L'obiettivo era quello di ridurre i costi senza peggiorare la qualità dei servizi. Non vogliamo discutere della qualità, ma del costo: l'uscita di Carpignano, uno dei paesi fondatori, ha portato alla messa in liquidazione del consorzio e ha dato vita ad una causa che si trascina ancora adesso. Le spese legali potrebbero aver superato i risparmi e non si vede ancora un'uscita. Fara e Briona, anch’esse coinvolte, hanno trovato un accordo con il consorzio, per evitare un inutile spreco di denaro pubblico. Carpignano no. Quanto ci costerà ancora? Criticare è facile, lo sappiamo bene, organizzare un paese è molto complesso, ma il dialogo con i cittadini, con i colleghi degli altri comuni e, perché no, con l'opposizione, può rendere il compito meno difficile".