Share |

Tanto tuonò, il PD che poi non successe che il normale iter…

Critiche e considerazioni di Gian Carlo Locarni (Lega Nord) sulla vicenda pozzi petroliferi a Carpignano Sesia
Gian Carlo Locarni (Lega Nord)

Carpignano Sesia - "Ebbene sembrava che ci fosse una concertazione d’intenti - scrive in una nota Gian Carlo Locarni, referente per le tematiche ambientali per la Lega Nord - per preservare la vocazione agro alimentare del territorio carpignanese da tutte le parti politiche interessate, fossero esse di maggioranza o opposizione, ed invece l’iter amministrativo presso il Ministero dell’ambiente sulla vicenda della ricerca di idrocarburi nelle campagne di Carpignano Sesia, continua come se nulla fosse. Non più tardi di sei mesi  circa, la senatrice Ferrara affermava:  «L’impegno del Partito democratico ad ogni livello istituzionale è costante: sul territorio, in Regione, a Roma abbiamo espresso una posizione chiara in difesa della vocazione agricola dell’area e per uno sviluppo sostenibile che guardi alla green economy piuttosto che allo sfruttamento degli idrocarburi. Tutti insieme abbiamo lavorato con il ministero per costruire un percorso virtuoso di “oil free zone”, consapevoli, inoltre, che dopo il pronunciamento contrario consultivo della Regione Piemonte del dicembre scorso, è importante che la Commissione ministeriale per la Valutazione dell’impatto ambientale abbia le informazioni necessarie per esprimersi correttamente in merito al progetto di trivellazione dell’Eni».  Mentre venivo informato del proseguo dell’iter dagli Onorevoli del movimento di cui ho l’onere e l’onore di far parte, movimento che si era espresso in disaccordo con il progetto quando era dalla parte governativa e non come il Partito Democratico che dipende se è governo o opposizione per schierarsi “opportunamente” in base agli sbalzi umorali per non dire elettorali, sarà nostra premura usare tutti gli strumenti parlamentari nel legittimo svolgimento della propria funzione pubblica per far si che vi sia un diniego assoluto a tale nefasto progetto. Certo non promettiamo nulla di miracoloso ma non cerchiamo neppure gloria effimera e tantomeno consenso elettorale dato che per primi, il mio passato da capogruppo provinciale in quel di Novara certifica la nostra posizione da sempre contraria,  ma saremo attenti e vigili per far si che non vi sia uno stravolgimento territoriale non voluto allora e tantomeno auspicato adesso come la maggior parte dei cittadini hanno sempre evidenziato. Concludo ricordando che il piano regionale di tutela delle acque, riduce la forza sulla possibilità di aggrapparsi a tale preservazione, piano delle acque che resta strumento da potenziare mentre sembrerebbe che in regione Piemonte si sia andati in un percorso in antitesi a tale eventualità".